L’anticiclone termico scandinavo fa in pieno il suo dovere ad alte latitudini, così da consegnare a questa parentesi invernale un’altra pagina importante. Le temperature sono cadute ancora più in basso ed è massima l’intensità del gelo sul Nord Europa, in particolare sulla Finlandia e sulla Russia. Trascurando i picchi inferiori ai -40°C sulle zone artiche, fra i valori estremi di oggi vanno sicuramente annoverati i -31°C di Helsinki, ma non si è scherzato certo nemmeno in Russia, con i -29°C di San Pietroburgo ed i -26°C di Mosca.
Gelo eclatante anche in pieno giorno su queste grandi città appena citate, con la colonnina di mercurio che è appena riuscita a salire poco oltre i -20°C. Atmosfera di gelo e presenza del sole, mentre su parte dell’Europa Orientale, le zone al confine con il grande gelo hanno risentito di forti bufere di neve, in particolare sull’Ucraina e sulla Polonia. Il gelo appare irremovibile, ma l’azione dell’alta pressione scandinava-russa sta certamente contribuendo ad accentuare il clima rigido al suolo.
Ben altra situazione sul resto d’Europa e soprattutto sul Mediterraneo: l’Italia negli ultimi giorni ha risentito degli apporti perturbati atlantici, l’ultimo dei quali ha contributo a generare un profondo centro di bassa pressione sullo Ionio, responsabile del maltempo odierno con venti burrascosi e intensi temporali al Sud Italia. Grazie all’ausilio del Meteosat, è possibile apprezzare il ricciolo ciclonico (a ridosso delle coste ioniche di Calabria di Sicilia), da cui si sono dipanate una serie di ammassi perturbati attivi che hanno penalizzato tutte le regioni meridionali.