E’ problematico sintetizzare in poche righe l’ondata di gelo che sta mettendo l’Europa in ginocchio. Prima di “dare qualche numero”, vediamo il bilancio delle vittime dell’ondata di gelo, che continua drammaticamente a salire. Sono oltre 420 le persone rimaste uccise dalla fine di gennaio, in maggioranza senza tetto, mentre le previsioni del tempo annunciano nuove nevicate e temperature glaciali per tutta la settimana. Il bilancio più grave si registra in Ucraina, con 135 morti e 2mila persone ricoverate in ospedale per ipotermia. In Polonia le vittime dalla fine di gennaio sono 61, con altre nove vittime da domenica scorsa, secondo il ministero dell’Interno che ha invitato la popolazione a controllare i sistemi di riscaldamento, visto che alcune delle persone sono rimaste uccise dal monossido di carbonio emesso da impianti difettosi. Sono 63 le vittime anche a Mosca, dove peraltro la temperatura più bassa è stata di “soli” -24,6°C, registrati venerdì 3 febbraio. L’emergenza continua anche nei Balcani, dove in Serbia sono 10 le persone morte nell’ondata di gelo e centinaia di villaggi, per un totale di 70000 persone, sono completamente isolati dalla neve. Alto il bilancio delle vittime anche in Romania, dove il gelo ha causato 39 vittime. Nel weekend sono morte 12 persone in Ungheria.
Iniziamo dalla Svizzera, con i -35,1°C del 6 febbraio a Samedan, l’aeroporto di St.Moritz (m 1788, alta Engadina), i -31,8°C di Buffalora/Ofenpass, i -26,1°C di Davos ma anche i -18,5°C di Berna (record -23,3°C) e i -17,3°C di Stabio, presso Mendrisio.
In Germania, lunedì 6 febbraio Oberstdorf, in Baviera, è scesa fino a -29,4°C. Moltissime le stazioni scese sotto i -20°C, tra cui Ueckermunde -28,7°C, Carlsfeld -24,5°C, Kempten -23,5°C, Roth -23,3°C, Plauen -22,4°C, Augsburg -21,9°C, Lipsia -21,5°C, Ingolstadt -21,3°C, Berlino/Schoenefeld -20,6°C, Dresda -20,3°C, Monaco -20,0°C. In Polonia, terminata l’avvezione, curioso il fatto che lunedì 6 febbraio la stazione montana di Kasprovy Wierch (m 1991) abbia fatto segnare la seconda minima più “calda” del paese, con -15,1°C. A bassa quota, Lebork -28,6°C, Resko -26,0°C, Jelenia Gora -25,6°C, Stettino -24,8°C, Suwalki -21,8°C, Torun -19,4°C, Varsavia -18,8°C, Poznan -17,8°C.
In Repubblica Ceca, lunedì minime fino ai -24,4°C di Liberec. -23,5°C a Churanov, -23,0°C a Serak, -22,4°C a Pec Pod Snezkou, -22,2°C a Karlovy Vary, -21,9°C a Cheb, -19,2°C a Praga/Ruzyne.
Gelo micidiale anche in Austria, in alta montagna (Sonnblick -24,2°C, Alpinzentrum Rudolfshuette -23,0°C) ma anche alle basse quote, con -23,5°C a Warth, -22,9°C a Ramsau, -22,1°C a Maria Pfarr, -21,8°C a Sankt Michael im Lungau. Nella confinante Slovenia, -20,5°C ai 2500 m del Kredarica, -17,8°C a Lubiana/Brnik, -17,1°C a Lisca.
Domenica 5 febbraio è stata freddissima in Belgio, con minime fino ai -19,5°C di Elsenborn, ma anche -16,3°C a Kleine Brogel, -14,8°C ad Anversa, -13,0°C a Bruxelles. Più nubi e un po’ meno freddo lunedì.
Tra sabato 4 e domenica 5 febbraio è caduta la neve in Inghilterra, compresa Londra. A Heathrow l’altezza del manto nevoso ha raggiunto i 7 cm domenica mattina. Si è trattato della prima nevicata dell’inverno nella capitale britannica, una nevicata non particolarmente abbondante ma sufficiente a causare la cancellazione di oltre 600 voli a Heathrow, gravi disagi al traffico ferroviario e il blocco per alcune ore delle autostrade M25 e M40.
Si scende ancora sotto i -40°C nel nord Europa. Lunedì 6 febbraio, in Svezia, Naimakka -42,7°C, ma anche Nikkaluokta -39,3°C e Karesuando -39,2°C. In Finlandia, Kevo -40,5°C, Sodankyla -39,8°C, Ivalo -38,3°C. Nella Lapponia norvegese, la più fredda è stata Karasjok, con -39,2°C.
L’ondata di maltempo e neve ha interessato anche il nord Africa, persino la Libia. Da 56 anni, le strade della capitale libica Tripoli non venivano imbiancate, cosa che invece è accaduta nelle prime ore del mattino di lunedì 6 febbraio. L’aeroporto ha riportato alle 6 GMT pioggia con 4,0°C e una minima di 3,9°C. Alcuni quartieri si sono in effetti imbiancati, ma le immagini reperibili in rete fanno pensare più a graupel (o grandine) che a neve vera e propria.
Domenica 5 febbraio la neve è caduta in Tunisia già a quote collinari. Neve, con estremi termici -3,9°/-1,9°C, ai 1091 m di Thala, neve anche a Kesserine, a soli 700 m. Tra domenica e lunedì, forti piogge invece a Tabarka (m 20), con 45 mm tra le 6 GMT di domenica e la stessa ora di lunedì. La precipitazione è stata nevosa per alcune ore della notte, con temperatura inferiore a 2°C.
Neve domenica anche in Algeria nordorientale, con accumuli significativi nelle località montane (56 cm al suolo alle 6 GMT di domenica a Medea, 36 ore prima erano solo 25), ma episodi nevosi localmente anche con modesti accumuli fin sulle coste. Notevoli lunedì in Algeria le minime, con -10,0°C a Batna, -6,3°C a Setif, -6,0°C a Constantine, -5,2°C a Oum al Bouaghi, -4,0°C a Djelfa. Gelate anche nel deserto, al di sotto dei 30°N, con -2,2°C a In Guezzam, -1,9°C a In Amenas, -1,5°C a Illizi, -1,4°C a In Salah, -10,0°C a Timimoun.
Gran caldo invece domenica nel Sudafrica nordoccidentale, con un episodio di “berg”, il vento caldo che scende favonico dall’altopiano. Registrati 44,7°C a Vredendal, 44,6°C a Vioolsdrif, 42,5°C a Henkries.
In Siberia, il villaggio jacuto di Ojmjakon si è ripreso il primato del gelo lunedì 6 febbraio, scendendo fino a -54,2°C. -53,0°C a Omolon, -52,5°C a Ilirnej, -51,3°C a Markovo.