Solo una toccata e fuga per il gelo di matrice russa, che tuttavia sembra intenzionato a toccare picchi davvero notevoli, almeno facendo affidamento a quelle che sono le termiche sulla bassa troposfera (ad altitudine di circa 1500 metri) attualmente ipotizzate dai modelli di calcolo. Si preannuncia insomma un’ondata di gelo potenzialmente superiore alle ultime, compresa quella che sul finire di febbraio aveva portato spruzzate di neve a quote molto basse su diverse zone del Sud e sulla Sicilia.
Sulle regioni del versante orientale si potrebbero toccare locali picchi di -10/-12°C all’altezza geopotenziale di 850 hPa, valori davvero notevoli e che preluderebbero, in caso di precipitazioni, a nevicate fin sulla costa. A proposito di neve, ci saranno le condizioni per ulteriori fioccate marzoline? Confermiamo come l’ondata di gelo non sarà così fruttuosa in termini di fenomeni e si rivelerà piuttosto sterile.
In base alle prime ipotesi che possiamo tracciare, non mancheranno tuttavia sporadiche eccezioni: in particolare lunedì 7 qualche nevicata al piano potrà interessare le estreme aree di Nord-Ovest, poiché i venti freddi da est, nonostante le loro caratteristiche asciutte, impatteranno ad imbuto verso le Alpi Occidentali e saranno costretti a risalire la catena montuosa, creando così le condizioni per un modesto effetto stau. Sempre lunedì, qualche nevicata la attendiamo sui versanti del medio adriatico, più probabile a ridosso dei rilievi interni. Martedì 8 marzo sarà la volta del Sud, dove crescerà ulteriormente l’apporto gelido: fenomeni anche in questo caso isolati, ma tra Puglia, Calabria e nord della Sicilia i fiocchi potrebbero davvero cadere anche in prossimità della costa.