Il recente rafforzamento del Vortice Polare ha strozzato i primi ruggiti invernali che avevano parzialmente condizionato l’andamento meteo sul contesto europeo del mese di ottobre. Le tempeste atlantiche sono salite alla ribalta nelle ultime settimane, contribuendo repentinamente a cancellare i primi freddi significativi avuti ad ottobre. L’attuale scenario configurativo resta per il momento sfavorevole alle discese d’aria fredda: il festival delle saccature nord-atlantiche, che puntano dritte il Mediterraneo, non lasciano varchi significativi per possibili interferenze fredde verso il Vecchio Continente.
Lo schema barico è peraltro ulteriormente bloccato dalla presenza implacabile e ostinata di un roccioso anticiclone tra l’Europa Orientale e la Russia, costantemente alimentato dalla risalita di masse d’aria calde per il periodo di matrice sub-tropicale. Quest’aria calda risale molto a nord, facendo proseguire il tepore fuori periodo fin sulla regione moscovita: al posto del crescente freddo continentale, il clima resta davvero insolitamente mite.
Il gelo artico è quindi decisamente frenato, posto molto a nord: le temperature più basse si osservano alle latitudini lapponi, con una differenza termica molto rilevante rispetto alle aree scandinave meridionali. Fra i valori odierni di maggiore spicco, citiamo per la Finlandia i -26°C Enontekiö ed i -25°C di Kevo e per la Norvegia i -26°C di Kautokeino.