La carenza di piogge di quest’ultimo periodo e la mancanza di attenzione degli allevatori che hanno dato fuoco in modo incontrollato a vaste aree a pascolo nella zona del delta del Rio Paranà, continua a provocare la presenza di una nube di fumo su Buenos Aires e la regione limitrofa alla capitale argentina.
L’Aeroparque, l’aeroporto dedicato ai voli interni, è stato chiuso per la visibilità molto scarsa, insufficiente a garantire la sicurezza di decolli e atterraggi. Ancora semiparalizzata la circolazione stradale nell’area intorno alla capitale, mentre le autorità hanno dichiarato una allerta sanitaria per i numerosi cittadini con problemi respiratori e agli occhi. Dall’inizio del mese di aprile sono caduti meno di 10 mm di pioggia a Buenos Aires. Il tempo secco, unitamente alla ventilazione insistente da nordovest, anche se di modesta intensità, hanno favorito il trasporto del fumo verso la città.
Dopo che già giovedì la capitale argentina era rimasta avvolta dal fumo, venerdì la visibilità è diminuita anche all’aeroporto internazionale Ezeiza, con visibilità a lungo inferiore a 1 km, ma all’aeroporto ancora peggio è andata sabato mattina con la formazione di una densa nube di smog e visibilità scesa fino a 100 metri, causando la temporanea chiusura anche di questo scalo. Emergenza fumo anche nella città di La Plata. Chiuso temporaneamente anche l’aeroporto uruguaiano di Colonia. Due allevatori sono stati arrestati e un terzo è ricercato, con pesanti accuse, quali disastro ambientale e incendio doloso.