Freddo dai Balcani di nuovo in azione, ma questa volta l’irruzione gelida è di estrazione artica, quindi non ha nulla a che fare con il gelo russo che era invece entrato in azione negli episodi precedenti. Abbiamo seguito la direttrice della colata gelida, che ad inizio week-end si è estesa dal comparto scandinavo verso le nazioni centrali europee.
Una traiettoria troppo orientale per coinvolgere appieno l’Italia, che peraltro può godere già in parte dell’efficace protezione dell’ “ombrello alpino”. Ben diversa la situazione sui Balcani, con maggiore instabilità per la presenza ben più marcata del freddo in quota associato a bassi geopotenziali: l’irruzione artica sta peraltro giungendo sulla Grecia e neve è segnalata alle porte di Atene, sulle alture che costeggiano la città.
Alla fine l’irruzione artica è riuscita in parte a deviare il proprio percorso, raggiungendo così il nostro Paese, tramite sostenuti venti nord/orientali, in scorrimento sul bordo meridionale della forte cellula anticiclonica, i cui massimi si sono insediati appena a nord dell’Arco Alpino. Trattasi di un ingresso freddo efficace quasi unicamente nei bassi strati e quindi con atmosfera perlopiù stabile e scarsi contrasti termici rispetto alle altezze superiori dell’atmosfera, non interessate dalla gelida colata artica.