Cambia lo scenario meteorologico sul nostro Paese, dopo giorni d’ininterrotto dominio anticiclonico, che teneva ben lontane le perturbazioni atlantiche, costrette a scorrere alle alte latitudini del Continente Europeo. Gradualmente il flusso oceanico si è abbassato di latitudine nelle ultime 48 ore, permettendo l’arrivo della perturbazione in imminente ingresso sul nostro Paese
La perturbazione è collegata ad un’ondulazione depressionaria, che va affondando il proprio asse in direzione del Centro Europa, incentivata da una rimonta pressoria sub-tropicale oceanica appena ad ovest delle Isole Britanniche. Il perno del vasto vortice depressionario si trova posizionato con doppio minimo tra Baltico e Mar di Norvegia e sta convogliando due perturbazioni in serie verso il cuore del Vecchio Continente.
L’avanguardia del primo sistema perturbato, giunto sulle Isole Britanniche, si trova già sul Nord Italia, con il ramo freddo più attivo addossato ai versanti esteri. Le piogge in atto su alcune zone settentrionali sono direttamente riconducibili al richiamo sud/occidentale pre-frontale. Le nubi di maggiore consistenza interessano le zone più esposte a tali correnti, in genere la fascia prealpina centro-orientale, la Venezia Giulia ed il Levante Ligure.
Le maggiori precipitazioni interessano in particolare proprio la Liguria Orientale, ove l’azione dei nuclei di condensazione è ulteriormente accentuata dall’energia del mare e dall’esposizione orografica dei rilievi. In alcune aree sono caduti i maggiori rovesci e non semplici pioviggini, con accumuli superiori ai 10 millimetri sul genovese.
Le correnti di libeccio, che anticipano il fronte, risultano ricche di umidità e stanno addossando nubi anche su gran parte dei versanti occidentali della dorsale appenninica centro-settentrionale, determinando locali rovesci in particolare sull’Alta Toscana, nel settore delle Alpi Apuane e della Lunigiana.
Questa fase pre-frontale sta determinando una prima flessione termica nei valori massimi, che tuttavia restano piuttosto miti un po’ ovunque. I cali maggiori in montagna, le zone più interessate dall’anomalia di calore dei giorni scorsi, con clima notevolmente secco. Le temperature più alte al Sud, ove affluiscono correnti tiepide meridionali che hanno fatto salire i termometri fino a sfiorare i 30 gradi sul foggiano e sul catanese.
Il peggioramento, sia pur così effimero, riuscirà a coinvolgere anche alcune regioni del Centro-Sud, fra la giornata di domani ed il fine settimana. La coda del fronte freddo dovrebbe valicare le Alpi questa notte, risultando temporaneamente meno attiva a causa dello scavalcamento della barriera montuosa. Tuttavia, l’ammasso nuvoloso dovrebbe parzialmente rigenerarsi sulle regioni centrali, innescando instabilità che sarà accentuata dai contrasti di una linea d’instabilità presente sulle coste nord-africana ed attesa in cammino a ridosso delle Isole Maggiori.