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Fronte freddo temporalesco al Nord e sull’Appennino Settentrionale

di Mauro Meloni
13 Giu 2008 - 19:12
in Senza categoria
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Lo scatto fotografico, realizzato nei pressi di Cavanella d'Adige in comune di Chioggia (VE), evidenzia all'interno del cerchio rosso la presenza di un tromba d'aria verso est, nei pressi della foce del Fiume Adige. L'immagine si riferisce alle ore 8 di questa mattina, autore Luca Sassetto.
Manca ormai meno di una settimana all’inizio dell’Estate secondo il calendario astronomico, ma le condizioni meteo su gran parte dell’Europa restano pilotate da un vasto regime depressionario a carattere freddo, alimentato da correnti fredde settentrionali.

Questo penalizzante disegno barico è dovuto alla concomitante risalita dell’Alta Pressione oceanica verso nord, fin verso la lontana Groenlandia. La struttura anticiclonica si pone in tal modo come autentico muro all’ingresso delle correnti atlantiche, ma funge da apripista alla discesa meridiana delle correnti d’estrazione artica.

La saccatura fredda ha avuto vita facile nell’espansione rapida verso sud, fin verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo, ove ha sfruttato la presenza di una precedente lieve lacuna ciclonica d’origine iberica, immediatamente rinvigorita dalla linfa delle masse d’aria nord-europee.

Prosegue in questo modo un mese di Giugno estremamente dinamico, sotto i capricci dei movimenti anomali dell’Alta Pressione delle Azzorre, la vera grande assente dello scenario continentale europeo. Il flusso di correnti fredde settentrionali si trovano costrette ad impattare contro l’Arco Alpino, generando una depressione orografica sottovento sul Mar Ligure.

Gli elevati contrasti termici in gioco favoriscono fenomeni da instabilità anche sulle regioni settentrionali, a differenza di quanto accadrebbe, in condizioni bariche sostanzialmente simili, nel semestre freddo invernale. La giornata di ieri ha visto l’ingresso di un primo fronte d’instabilità, annesso all’ingresso del cavo d’onda, con effetti giunti fin sulle regioni meridionali.

I successivi impulsi freddi frontali, destinati principalmente all’Arco Alpino, fanno sentire i propri effetti principalmente al Nord, con neve fino a quote piuttosto basse, al di sotto dei 2000 metri sui rilievi friulani. L’accentuata differenza termica fra i due versanti alpini, per motivi strettamente orografici, ha nel contempo accentuato la fenomenologia convettiva sul catino padano.

Nella serata di ieri le prime celle temporalesche si sono generate fra Piemonte e Lombardia, per poi propagarsi nel corso della notte verso sud/est, a testimonianza dell’accentuazione della coda frontale in passaggio su tali zone.

La linea frontale, coadiuvata da indici d’instabilità molto elevati, si è così distesa questa mattina dalla Liguria al Triveneto, passando per la Val Padana centro-orientale. I fenomeni temporaleschi di maggior rilievo hanno interessato principalmente le coste liguri, ma anche il Basso Veneto ed in Romagna.

Sulle coste venete, nei pressi della foce del Fiume Adige, è stata avvistata addirittura una tromba d’aria, il cui imbuto risulta ben visibile nella foto in esclusiva per il Meteo Giornale, posta in apertura d’articolo.

Attualmente, in questo primo pomeriggio i nuclei temporaleschi si sono propagati anche verso parte della dorsale settentrionale appenninica, ancor più alimentati dal riscaldamento diurno dei bassi strati. Le celle convettive stanno agendo su parte della Toscana Orientale (province di Arezzo e Siena), Umbria Settentrionale e nord delle Marche (provincia di Pesaro-Urbino).

Situazione più tranquilla sul resto del Centro-Sud, sebbene non manchi una vivace cumulogenesi lungo buona parte della dorsale appenninica, ma con fenomeni ben più circoscritti rispetto alla giornata di ieri.

Spazi di sereno ancora più ampi sulle Isole Maggiori, ove anche la cumulogenesi risulta scarsa. Le Isole sono interessate da correnti di maestrale sostenute, ma sono le prime a risentire della lenta rimonta barica che bussa dal Mediterraneo Occidentale.

La prossima settimana inizierà sotto una decisa risalita di un cuneo altopressorio sub-tropicale, che favorirà una decisa guarigione del tempo soprattutto al Sud. Le restanti regioni resteranno esposte al passaggio di ondulazioni instabili, sospinte da correnti occidentali, ma verso la fine della seconda decade si potrebbe assistere ad un maggior consolidamento generale dell’Alta Pressione sub-tropicale oceanica, forse la vera base di partenza dell’Estate 2008.

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