Masse d’aria fredda artica hanno invaso buona parte dell’Europa Centro-Settentrionale, trascinate da un perno depressionario principale posizionato tra l’Ucraina e la Bielorussia, a cui si collega quella lunga struttura perturbata che si protende fin verso l’Italia. Il flusso d’aria fredda in quota, in discesa dalla Penisola Scandinava, ha contribuito a portare qualche episodico rovescio di neve fino a quote pianeggianti sulla Germania, sulla Polonia, sulla Repubblica Ceca, sull’area baltica e sulle nazioni alpine. Nel frattempo un nuovo nucleo depressionario, associato ad aria molto fredda in quota, si può osservare tra l’Islanda e la Scozia e si muoverà anch’esso verso il cuore dell’Europa.
Le temperature sono repentinamente scese verso valori quasi invernali su buona parte del Continente e le uniche zone che hanno mantenuto un clima decisamente primaverile sono state la Spagna ed il Portogallo, interessate dal bordo periferico orientale dell’Anticlone oceanico e da un flusso d’aria temperata dalle latitudini tropicali, richiamata da un vortice di bassa pressione (cut-off) sull’Atlantico Portoghese. I valori termici hanno raggiunto ancora punte di 25-26 gradi.
Cos’è accaduto invece sul nostro Paese? Il fronte freddo proveniente dall’Europa Centrale, sospinto da furiose correnti nord/occidentali, si è trovato naturalmente costretto ad impattare contro l’Arco Alpino, mentre in queste ore si è rigenerato sulle regioni centrali. Si tratta di una situazione estremamente dinamica, che vedrà il fronte freddo irrompere in poche ore molto celermente verso le regioni meridionali.
Come sovente capita con i sistemi frontali sospinti da un flusso nord/occidentale, le regioni settentrionali sono state quasi completamente saltate dalla perturbazione e gli effetti sono stati molto limitati: qualche rovescio mattutino ha interessato il Triveneto, ma i contrasti maggiori si sono avuti su parte della Liguria e dell’Emilia Romagna, con brevi episodi temporaleschi grandinigeni.
In compenso, il vento è stato l’autentico protagonista della giornata su tutta la Val Padana centro-occidentale, con il foehn che ha soffiato con raffiche davvero robuste che hanno raggiunto picchi di velocità attorno ai 100 km/h persino in pianura, nei pressi di Torino e Milano. Rammentiamo che l’episodio così intenso di favonio è stato incentivato dal forte dislivello barico tra i due versanti alpini: sull’Alto Adriatico si è infatti generato un profondo minimo ciclonico secondario, mentre una rimonta anticiclonica da ovest si è protesa verso le aree settentrionali alpine.
La fitta schiera di rovesci si è andata ora irrobustendo sulle regioni centrali, con l’accresciuto contrasto termico derivante dalla discesa del nucleo d’aria fredda e senza l’azione di protezione delle Alpi. I rovesci più organizzati stanno interessando i settori adriatici (il minimo di bassa pressione si è portata poco al largo delle coste abruzzesi-molisane), mentre sull’entroterra appenninico la quota neve sta repentinamente calando sull’area umbro-marchigiana e sull’Abruzzo, a causa dell’incursione d’aria fredda in quota.
Per quanto riguarda le temperature, le condizioni meteo hanno avuto un’importanza decisiva con varie importanti differenze anche tra zone molto vicine, a causa di diversi effetti collegati all’inizio delle precipitazioni o al vento di favonio. Nella mattinata tutte le aree adriatiche sono state interessate da venti di caduta provenienti dall’Appennino, con temperature che hanno raggiunto i 18 gradi e mezzo a Bologna e 19 gradi a Pescara, mentre Firenze e Perugia hanno avuto massime di 5-6 gradi inferiori per l’assenza di effetti favonici. In poche ore, col peggioramento, le temperature sono drasticamente crollate, mentre i valori in assoluto più alti hanno interessato alcune aree di Sicilia, con punte di 20-21 gradi.
Come già ampiamente descritto, il foehn ha interessato le pianure del Nord-Ovest, ma rispetto a ieri vi sono stati prevalenti cali termici e raramente si sono superati i 15 gradi di massima, a causa della repentina diminuzione termica in quota. Un primo anticipo di foehn si era avuto nella giornata di ieri quando l’aria ben più calda in quota aveva sospinto le temperature fino a punte di 21-22 gradi.