Il devastante maltempo, che ha colpito la Turchia, si è un po’ smorzato nelle ultime ore, per via dello spostamento verso ovest del perno principale di una circolazione ciclonica in quota. L’area depressionaria ha infatti spostato il proprio raggio d’azione fra la Penisola Ellenica e le regioni meridionali italiane. Questo moto retrogrado del vortice freddo è favorito dalla disposizione dell’anticiclone, proteso lungo i paralleli dalle Isole Britanniche fino alla Russia.
Il flusso atlantico resta il grande assente di questa prima metà del mese di Settembre e l’attuale spinta anticiclonica ha costretto le correnti oceaniche a salire ulteriormente di latitudine. D’altronde, la parte più forte dell’alta pressione (massimi di 1040 hPa al suolo) s’è insediata sulle Isole Britanniche, le quali sono al momento solo lambite dalle frange nuvolose innocue del treno di perturbazioni atlantiche che, dopo l’Islanda, si spinge verso parte della Penisola Scandinava.
Il tappeto anticiclonico non è disturbato più di tanto dalla presenza di un debole sistema nuvoloso a carattere stazionario, che si allunga dal Baltico alla Francia orientale. Si tratta di un’area ove si fronteggiano masse d’aria diverse, ma la forza dell’alta pressione rende improduttive tali nubi e ne ha impedito al momento significativi spostamenti. Sulle restanti aree europee domina l’anticiclone, a parte un po’ di nubi che lambiscono la Penisola Iberica, collegate ad una piccola goccia fredda centrata sul Marocco.
La vasta struttura anticiclonica continentale ha rallentato inevitabilmente l’evoluzione della circolazione ciclonica orientale, la quale che si era chiusa a riccio fra i Balcani e la Turchia, sfogando tutta la potenza temporalesca in quelle zone. Il rinforzo anticiclonico ad alte latitudini, non essendo un elemento di stabilità per il Mediterraneo Centrale, ha incentivato quest’espansione dell’area instabile sulle nostre regioni, con effetti ben più limitati rispetto a quanto accaduto in alcune zone della Turchia, ove i contrasti d’aria si sono rivelati ben più esplosivi.
L’atmosfera è divenuta pertanto un po’ inquieta fin da ieri su parte delle nostre regioni, dopo che nella prima parte della settimana un significativo afflusso fresco aveva fatto sentire i primi forti segnali d’imminente cambio stagionale. Anche nella giornata odierna la fenomenologia più rilevante ha interessato parte del Sud e le Isole Maggiori.
Grosse celle temporalesche si sono attivate in mare, sfruttando il calore presente sulla superficie mediterranea. I temporali si sono poi sviluppati nel corso del giorno anche su alcune zone della terraferma, in special modo sulla Sicilia dove si sono avuti nubifragi localmente consistenti con accumuli pluviometrici superiori ai 50 millimetri. E’ giunta anche notizia di un bambino colpito da un fulmine sulle campagne di Caltanisetta: purtroppo queste tragedie sono frequenti durante i forti eventi elettrici di fine stagione, ma spesso basterebbero davvero pochi semplici accorgimenti per difendersi dal rischio fulmini (approfondimento su https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=18466 ).
L’Estate sembra oramai giunta davvero al capolinea, le temperature confermano come ormai il cambiamento avvenuto di recente si è consolidato. I 30 gradi si sono toccati solo in pochissime località, mentre la previsione per il prossimo futuro indica come Settembre potrebbe proseguire su binari di fresco ed instabilità, in attesa di veder giungere le prime vere perturbazioni stagionali.