TEMPERATURE, CHI SOPRA E CHI SOTTO LA MEDIA – L’anticipo d’inverno è ormai terminato, ma è interessante analizzare quali sono stati gli effetti a livello continentale: l’analisi delle anomalie dell’ultima settimana mostra infatti come questa fase fredda abbia inciso in modo piuttosto limitato, solo laddove il nucleo d’aria artica si è andato a radicare per qualche giorno, ovvero tra Francia, sud della Germania e regioni alpine. Su queste zone appena citate anomalie negative fino a 2-4 gradi sotto la norma, mentre su quasi tutto il resto d’Europa (tranne i Balcani e Mar Nero) hanno prevalso temperature sopra la media, specie sulle nazioni settentrionali del Continente. Ben più importante era stato l’episodio di freddo crudo e precoce d’inizio ottobre sull’Europa Orientale (cliccando qui potete leggere al riguardo un approfondimento).
PIOGGE E CLIMA SECCO, I DUE ESTREMI – Su gran parte d’Europa le precipitazioni sono risultate molto scarse nella settimana appena trascorsa sia ad ovest che ad est, per effetto del predominio degli anticicloni che continuano a chiudere la porta alle correnti perturbate atlantiche. La discesa del nucleo artico ha comunque prodotto una certa vivacità su parte del Centro Europa, Francia e Mediterraneo, uniche zone dove si sono avute maggiori precipitazioni (ed anche le nevicate che hanno fatto notizia a quote basse a ridosso delle Alpi). Marcato maltempo in particolare ha riguardato diverse aree del Centro-Sud Italia, oltre ai settori più occidentali del comparto balcanico: tutte queste piogge (a cui sono associati locali episodi alluvionali estremi sul Sud Italia) vanno ricondotte allo scontro tra masse d’aria di diversa estrazione.