La prima mappa che proponiamo, relativa alla media dei geopotenziali ed alle temperature alla quota di riferimento di 500 hPa, ci conduce alle ore 06Z del 27 novembre. Si evince chiaramente come l’obbiettivo principale dell’ondata di freddo sia rappresentato dalla Penisola Scandinava, dai settori orientali dell’Europa e dalla porzione europea della Russia. Evidente invece come l’alta pressione delle Azzorre si spinga verso nordest, in direzione della Francia e delle Isole Britanniche, mentre sul nord Africa permane una vasta area ciclonica che arrecherà disturbi sui nostri bacini meridionali.
Proseguiamo l’analisi mostrando la mappa relativa alle precipitazioni nevose, elaborata su base dati GFS, relative alla stessa ora del 27 novembre sul territorio continentale. La colorazione blu mette in evidenza la possibilità, elevata, di precipitazioni nevose su gran parte dell’Europa orientale e della Russia europea, con estensione verso Austria, Germania meridionale, Slovenia. Aree in cui le temperature dovrebbero subire un repentino calo sotto sferzanti venti artici. Precipitazioni indotte da un minimo barico di 992 hPa, a livello del suolo, tra Bielorussia, Ucraina e Russia europea.
Ma perché questo repentino cambio nei modelli? Or bene, vista la sostanziale concordanza modellistica riportiamo la mappa su base ECMWF, elaborata dal MTG, relativa alle ore 00Z del 27 novembre. Si identifica il tentativo decisamente meridiana dell’alta pressione oceanica, ma se volgiamo lo sguardo verso il sud della Groenlandia e le coste orientali canadesi si può notare l’intensa attività ciclonica del ramo occidentale del Vortice Polare. Depressione che dovrebbe dimostrarsi profonda, con valori in hPa inferiori ai 980, tale da inibire sostanzialmente le velleità groenlandesi dell’anticiclone azzorriano.