Basta dare uno sguardo alle temperature delle nostre montagne per capire di come il freddo la stia facendo da padrone soprattutto in quota, tipica situazione che si verifica con gli afflussi di aria artica marittima.
Ovviamente la zona più fredda è quella del P. Rosà, a quota 3500 metri, dove la temperatura minima è stata di -21,7°C, temperatura che è di almeno 9°C inferiore alla norma della terza Marzo.
Ma anche Dobbiaco ha stamani raggiunto un notevolissimo -14°C, quando la temperatura “normale” minima di questo periodo avrebbe dovuto essere di -2,5°C.
Sulla Paganella si sono raggiunti i -11,9°C, e -11,0°C al Passo Rolle, contro le medie, rispettivamente, di -4,9°C e di -5,1°C.
Ma si segnala freddo importante anche al Centro ed al Sud, con -9,2°C sul Monte Cimone, -4,6°C sul Terminillo, e -4,2°C sul Monte Scuro, tutte temperature di 5-6°C inferiori alla norma stagionale.
Sul Nord Italia il freddo è “precipitato” anche al suolo su diverse città, che stanotte sono andate sotto lo zero, con non poca preoccupazione per i possibili danni alle colture agricole già in avanzata fase vegetativa.
Si sono raggiunti infatti -5,2°C alla Malpensa, -2,6°C all’aeroporto di Torino Caselle, -2,1°C a Brescia, -1,0°C ad Amendola, presso Foggia, e solo 0,2°C a Verona, 0,7°C a Milano Linate, e +1,0°C a Pisa, temperature tali da permettere la formazione di pericolose brinate al suolo.
Del resto, i radiosondaggi di stanotte continuavano a vedere temperature comprese tra -30° e -33°C a 500 hPa sulla nostra Penisola, con valori comunque di 1-2°C sotto lo zero alla quota di 850 hPa (a circa 1300 metri di altezza).
Insomma, finché permarrà aria fredda in quota, continuerà a far freddo sulle montagne italiane (cosa che può far piacere agli operatori turistici in la preparazione delle vacanze pasquali), ma permarrà anche il rischio di gelate notturne in caso di cielo sereno e calma di vento, nonché il rischio di instabilità del tempo.