L’anticipo di primavera di questi giorni non durerà a lungo. Freddo e gelo punteranno l’Europa e poi anche l’Italia subito dopo il 20 marzo, quindi proprio in perfetta coincidenza con l’equinozio che segnerà l’avvio ufficiale della stagione primaverile anche per il calendario astronomico
Dopo un inverno caldissimo senza irruzioni fredde e neve in pianura, sembra che proprio fine marzo possa regalare quello che tanti hanno lungamente e inutilmente atteso nel corso di tutti gli scorsi mesi. Stiamo parlando infatti di un’ondata di freddo intenso che proverrà direttamente dalla Russia.
Il freddo giungerà quindi in modo davvero brusco e potrebbe patirsi non poco, visto che sarà preceduto da un periodo più caldo del normale. Quest’eventuale irruzione fredda potrebbe non essere una buona notizia per l’epidemia di coronavirus. Non c’è davvero limite alla stranezza del clima quest’anno.
Ma vediamo per gradi cosa accadrà: il cambiamento si manifesterà dal weekend, quando l’alta pressione abbandonerà il Mediterraneo e si trasferirà a latitudini più settentrionali, così da spingersi i suoi massimi prima tra Regno Unito e Mar di Norvegia, poi sulla Penisola Scandinava.
Queste correnti gelide, che avranno origine direttamente dall’Artico Russo, scenderanno lungo il fianco destro dell’anticiclone, per poi seguire il perimetro meridionale della stessa struttura anticiclonica, andando così a riversarsi fin verso l’Italia.
La massa d’aria fredda dilagherà con moto retrogrado verso i paesi centrali dell’Europa e i Balcani, dove le condizioni climatiche assumeranno dei connotati pienamente invernali con temperature rigide e di molto inferiori alla norma. A seguire sarà coinvolta anche l’Italia, specie i settori adriatici e il Sud.
Sebbene l’evoluzione sia da confermare, il fronte d’irruzione artica è atteso per domenica a partire dalle Alpi orientali, con peggioramento che in estensione al Nord-Est e al Centro Italia, specie i versanti adriatici. Sono previsti rovesci anche temporaleschi e grandine, mentre la neve si abbasserà di quota sulle Alpi.
Successivamente la saccatura artica porterà ancora instabilità ad inizio settimana tra regioni adriatiche e Sud, con neve anche a bassa quota. Il calo termico sarà però l’evento saliente, con un crollo anche di 10-15 gradi rispetto ai valori di questi giorni.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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