Possiamo iniziare a ragionare sull’imminente cambiamento meteo e quindi, possiamo confermarlo, sul ritorno dell’inverno.
Non siamo alla ricerca dell’evento epocale, bensì stiamo cercando un po’ di normalità stagionale e rivedere mappe che si colorano di blu – dopo un mese, quello di gennaio, segnato sovente da temperature simil primaverili – fa un certo effetto.
Oramai lo saprete, se si parla di temperature i colori blu altro non sono che le anomalie termiche. Anomalie rispetto a cosa? Beh, sicuramente rispetto a una media climatica di riferimento, solitamente trentennale, e nello specifico rispetto al periodo 1981-2010.
E’ interessante evidenziare alcuni aspetti, ovvero che l’entità del freddo dipenderà imprescindibilmente dalla sua traiettoria d’ingresso. Ed è facile rilevarla, quest’ultima s’intende, perché basta osservare come sono distribuite le anomalie per capire che subentrerà da ovest. Diciamo che il grosso si posizionerà a ridosso dell’arco alpino, nel cuore del Vecchio Continente, e tra l’Europa occidentale.
Ciò, considerando lo sbarramento orografico ovvero le Alpi, impedirà che il nocciolo più freddo entri sul nostro territorio ma nonostante tutto avremo un calo termico marcato importante soprattutto al Centro Nord. Tant’è che su queste regioni, per la giornata del 9 febbraio, si osservano anomalie termiche comprese mediamente tra 4 e 5°C.
Stante quest’ultimo aggiornamento si nota una propagazione del freddo anche al Centro Sud e Sicilia, pur sia evidente come il grosso dell’aria fredda sia destinata alla Penisola Iberica e addirittura al Marocco! Ma la circolazione depressionaria che si andrà a creare dovrebbe nuovamente traslare ad est, coinvolgendoci più direttamente con maltempo invernale diffuso. Ci aspettiamo nevicate a bassa quota.
Poi, per quanto riguarda metà mese la situazione potrebbe cambiare con forza, ancor di più verso l’inverno. E vi spiegheremo perché.