A causa delle pessime condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato i mesi primaverili-estivi, la vendemmia francese 2013 rischia d’essere la peggiore da 40 anni a questa parte. La produzione di vino nella regione più produttiva, quella di Bordeaux, è stimata in 43,5 milioni di ettolitri, mentre la media degli ultimi dieci anni è stata di 45,4 milioni di ettolitri. Il raccolto fu scarso anche nel 2012, tanto che i viticoltori francesi dichiarano di non aver mai vissuto una situazione così difficile.
Secondo i dati diffusi venerdì scorso dal comitato speciale di vini Bordeaux (CIVB), le perdite nella regione ammontano al 20 per cento del volume equivalente a circa un milione di hl. Il Presidente del CIVB, Bernard Farges, imputa la causa alla scarsa fioritura primaverile e al danneggiamento dei frutti, o ancor peggio alla cascola degli stessi, in fase di allegagione. Le perdite, in questo caso, ammonterebbero a circa 800 ettolitri a cui andrebbero sommati i circa 200-300 mila ettolitri a causa dei temporali estivi. “Stiamo parlando di una cifra che si aggira attorno ai 300 milioni di euro nella sola regione di Bordeaux”, dice Laurent Bernos, direttore del dipartimento della Vite e del Vino nella Camera dell’Agricoltura francese.
Le perdite hanno avuto un effetto domino nel mercato del lavoro stagionale. Si stima la perdita di circa 2.500 posto di lavoro. I viticoltori, infatti, usano regolarmente manodopera aggiuntiva durante l’anno. Nella regione della Gironda si stima una perdita di 156 milioni di euro, ma il maltempo non ha risparmiato nessuna delle regioni famose per i loro vigneti. Secondo Isabelle Saporta, giornalista specializzato in materia di vino e viticoltura, nella regione di Bordeaux le tempeste hanno distrutto circa il 10 per cento vigneti, corrispondenti grossomodo a 7-10.000 ettari.
In Borgogna sono andati persi 1,7-2 mila ettari. “Inoltre, dove si sono abbattute forti grandinate anche l’anno prossimo potrebbero esserci problemi” dice Saporta.
In queste condizioni, un certo numero di piccoli agricoltori indipendenti potrebbe abbandonare l’attività. – Le persone sono in difficoltà finanziarie. Un problema legato anche al costo delle assicurazioni: secondo Jerome Despey, segretario della federazione sindacale francese agricola FNSEA, solo 100 mila su 800 mila ettari di vigneti è assicurato. Inoltre, il fondo risarcitorio gestito dallo Stato è diminuito del 40 per cento (da 125 milioni nel 2011 a 71 milioni del corrente esercizio).
Nel frattempo, in Francia così come in altri paesi produttori di vino, il consumo si riduce di anno in anno. “Nel 1965 superava i 160 litri pro capite l’anno. Nel 2012 il consumo si era ridotto di ben 52 litri” ha dichiarato Fabrizio Bucella, docente e sommelier presso la Libera Università di Bruxelles.