Lo scenario meteorologico sull’Europa è condizionato da un vasto anticiclone che ricompre il comparto settentrionale del Continente, con stabilità maggiormente diffusa fra il Regno Unito e la Francia Settentrionale. Si tratta di una tipica struttura ad omega di blocco, che impedisce l’ingresso del flusso atlantico, mentre al contempo favorisce la confluenza d’aria gelida in movimento retrogrado dalla Russia verso la Spagna.
Come capitato in svariate altre circostanze, l’aria fredda non riesce a sfondare direttamente sul Mediterraneo, dove si sono inevitabilmente attivati forti contrasti con una doppia azione depressionaria: la prima è visibile tra lo Ionio e la Penisola Ellenica, mentre la seconda, di recente formazione, si osserva sulle Baleari e sarà proprio quest’ultima ad intensificarsi e muoversi lentamente verso levante, apportando condizioni di maltempo verso l’Italia.
Il bolide gelido in quota, che prima ha interessato il Centro Europa favorendo ieri neve sulle regioni nord-occidentali italiane, ha raggiunto i Pirenei, da dove ha alimentato la depressione in prossimità delle zone costiere al confine fra Francia e Spagna, ove si è così generata una stretta circolazione perturbata capace di causare diffuse ed abbondanti nevicate fin sulle zone costiere,in particolare tra la Costa Brava, Rossiglione e Linguadoca. In molte località francesi la neve è caduta davvero copiosa, raggiungendo accumuli davvero ingenti di 30-40 centimetri. La neve ha raggiunto anche Barcellona, ove ha dato luogo ad un accumuli più esegui, tuttavia ben presenti nelle zone più alte della città. In questa foto notturna di poco fa si vedono abbastanza chiaramente i tetti imbiancati dalla neve.
L’afflusso gelido si fa sentire davvero pesantemente su gran parte del comparto europeo centro-orientale, ove si è avuta una giornata di ghiaccio nonostante la presenza del sole marzolino, a conferma della rilevanza di quest’episodio artico che interessa quasi l’intero Continente. Il Nord Italia risente più direttamente per il momento di quest’avvezione gelida, con temperature diurne che sono rimaste su valori molto bassi per il Regno Unito. Tra il Regno Unito e parte della Norvegia clima leggermente più mite e piacevole rispetto all’ultimo periodo, grazie ai massimi barici del motore anticiclonico.