In un certo qual modo l’entità dei fenomeni è stata leggermente smorzata, perlomeno dal nostro Modello ad alta risoluzione. L’immagine proposta, opportunamente rielaborata, ci da modo di stimare l’entità e la distribuzione dei fenomeni che cadranno nell’arco delle 24 ore. Le colorazioni tendenti al viola, ancor più al fucsia, indicano le precipitazioni di maggior portata: solitamente si tratta di accumuli superiori ai 40-50 mm nel caso delle piogge, 40-50 cm per quel che concerne la neve.
Una delle aree che potrebbe ricevere i nubifragi peggiori è compresa tra l’alto Lazio e il Grossetano. Pioverà parecchio anche in Liguria e sull’alta Toscana, mentre sui rilievi tra Lombardia e Trentino Alto Adige gli accumuli nevosi risulteranno ingenti. Neve che cadrà copiosa, specie nella seconda parte del giorno, anche sulle Alpi Friulane. La quota neve, lo rammentiamo, risulterà collocata localmente in collina e non si escludono precipitazioni nevose sin sui fondivalle.
Pur trattandosi di accumuli inferiori rispetto ad altre ondate di maltempo, c’è da dire che si tratta comunque di fenomeni abbondanti e che tra l’altro andranno a colpire zone già pesantemente provate dai peggioramenti pregressi. Suoli e corsi d’acqua sono saturi, così come i metri di neve sulle Alpi rischiano di tramutarsi in vere e proprie trappole.