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Flusso settentrionale alle battute finali, ultimi rovesci al Sud

di Mauro Meloni
26 Mar 2009 - 18:33
in Senza categoria
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Una perturbazione lascia il Sud Italia seguita da un modesto impulso instabile, mentre il nuovo sistema perturbato in sviluppo sull'Europa Centrale è legato ad una profonda depressione vicina alla Scozia, che tenderà a protendersi verso sud, senza dirigersi ancora una volta sui paesi dell'Europa Orientale. Copyright 2009 Eumetsat.
Un flusso di correnti in quota nord/occidentali seguita ad interessare la nostra Penisola, la quale si trova esattamente nella zona di confine fra la saccatura che si protende sull’Europa Orientale e il campo di alta pressione posizionato sul Vicino Atlantico. Quest’ultimo riesce ancora ad estendere la propria influenza stabilizzante e mite verso la Penisola Iberica ed il Mediterraneo Occidentale, con la garanzia di cielo sereno e temperature consone alla primavera inoltrata.

Il braccio anticiclonico proteso sui settori occidentali dell’Europa Mediterranea è destinato ad un progressivo cedimento, a causa dell’espansione di un’ampia saccatura nord-atlantica dalle Isole Britanniche e dall’Islanda. In questo modo l’Anticiclone tenderà ad arretrare ulteriormente verso ovest risalendo in parte la china verso latitudini più settentrionali, a sostegno della stessa saccatura alimentata da impulsi d’aria artico-marittima.

La discesa di una saccatura ad ovest del nostro Paese determinerà un totale stravolgimento della circolazione: il flusso settentrionale, che ha lungamente predominato nell’ultimo periodo, sarà costituito da correnti di provenienza meridionale che determineranno l’importante ritorno delle piogge sul Nord Italia, ma anche la prima consistente avvezione calda nord-africana, di questa stagione di transizione, sulle regioni meridionali e sulle Isole Maggiori.

In attesa degli eventi, l’immagine del Satellite mostra l’Europa Centro-Settentrionale tappezzata da una consistente nuvolosità frontale che si arriccia attorno ad un perno depressionario presente in prossimità della Scozia. Questa nuova depressione non seguirà la rotta delle precedenti, ma tenderà ad un affondo meridiano in direzione della Penisola Iberica: attualmente le correnti stanno ruotando da ovest, segno di quel primo cambio di circolazione seguito da un flusso che proverrà più direttamente da sud/ovest nel corso dei prossimi giorni.

Sull’Italia abbiamo assistito, nelle ultime 24 ore, all’ennesimo transito di un veloce impulso instabile, disceso lungo il letto di correnti nord/occidentali provenienti dall’Europa Centrale. L’impatto contro l’Arco Alpino ha fatto fermare i fenomeni sulla cerchia di confine, mentre le regioni settentrionali sono state solo marginalmente interessate dalle nubi senza fenomeni di rilievo. Non appena scavalcata la barriera alpina, il fronte si è parzialmente rigenerato anche a causa di maggiori contrasti termici e per l’assenza dei moti discendenti imposti su tutta la fascia sottovento alle alture alpine. Piovaschi hanno interessato alcune zone del Centro-Sud, soprattutto lungo i settori del basso versante adriatico.

Attualmente, la parte più attiva della perturbazione si è già allontanata, con il minimo al suolo slitto tra Mar Ionio e Penisola Ellenica. Resiste un ammasso di nuvolaglia frammentata sulle regioni meridionali adriatiche, collegata ad una linea d’instabilità atmosferica, con isolati e brevi rovesci localmente temporaleschi. Il mantenimento di un elevato gradiente barico, fra il minimo ciclonico sullo Ionio ed un lembo d’alta pressione che si spinge fin verso la Sardegna, causa ancora forti venti soprattutto sui bacini circostanti le Isole Maggiori e sul Basso Tirreno. Le raffiche hanno raggiunto in talune zone costiere esposte i 70-80 km/h, mentre le avverse condizioni del mare hanno mantenuto anche quest’oggi molto difficili, se non impossibili, i collegamenti con le Isole minori, come Pantelleria e Lampedusa.

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