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Flusso nord-orientale già presente sull’Italia, in attesa del nucleo gelido

di Giuliano Sardella
13 Dic 2007 - 20:40
in Senza categoria
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Situazione barica in atto sull'Italia, con proiezione precipitazioni (macchie celesti) per le prossime 6 ore. Risalita temporanea della pressione, grazie al notevole rinforzo anticiclonico a nord dell'Arco Alpino. La disposizione delle isobare evidenzia un flusso nord-orientale su gran parte delle nostre regioni; l'atteso nucleo gelido, in arrivo dall'Est Europa, sarà sospinto verso di noi proprio da tali correnti, lungo il bordo meridionale dell'Alta Pressione Scandinava. Fonte: www.meteogiornale.it/mappe/
Il conto alla rovescia è ormai iniziato, il blocco d’aria molto fredda ha iniziato la sua evoluzione retrograda (da oriente verso occidente) sulle nazioni dell’Europa orientale, dopo aver temporaneamente stazionato sulla parte nord-occidentale della Russia.

Al momento il perno in quota del ciclone freddo è individuabile sull’Ucraina, con isoterme misurate a 500 hPa inferiori ai -35°C. Il freddo maggiore è proprio in quota, sia sull’Ucraina che nelle nazioni circostanti; se invece osserviamo le temperature nei bassi strati, notiamo come si misurano valori solo di alcuni gradi al di sotto dello zero, ben sufficienti per determinare diffuse nevicate.

D’altronde non si tratta di un’irruzione gelida con caratteristiche continentali: le irruzioni di tipo continentale si presentano “pellicolari”, ovvero lo strato d’aria fredda si concentra principalmente nei livelli dell’atmosfera maggiormente prossimi al suolo. Tuttavia, questa imponente massa d’aria fredda, attualmente in transito rapido sull’Europa orientale, avrà modo di assumere, seppur parzialmente, deboli caratteristiche continentali.

Non va altresì sottovalutato un fattore di fondamentale importanza: il nocciolo d’aria gelida è atteso in ulteriore intensificazione, in quanto è ancora ben alimentato da ulteriori poderosi apporti d’aria freddissima in discesa dai settori polari del Mare di Barents.

Di conseguenza, il nucleo assumerà caratteristiche ancora più fredde, con il polo freddo a 500 hPa che potrebbe presentare isoterme persino inferiori ai -40/-41 nel corso delle prossime 24 ore quando sarà alle porte delle coste del medio-basso adriatico, facendo dunque giungere il suo respiro sempre più gelido fin dalla giornata di domani.

Proprio per questo non bisogna tenere particolarmente conto dei valori termici attualmente rilevati sui territori dell’Europa orientale. Inoltre, con le precipitazioni viene esaltato il tracollo d’aria fredda verso il basso. E le precipitazioni non dovrebbero mancare almeno su alcune zone, grazie anche ai contrasti acuiti dal Mar Mediterraneo.

Non è in questa sede che dobbiamo analizzare le prospettive previsionali con le variegate possibilità in gioco, vista la situazione così complessa. Non rimane che analizzare semmai la sinottica attuale barica sul nostro Paese, che presenta sicuramente spunti molto interessanti.

Un flusso nord-orientale interessa in maniera sempre più decisa tutto il Paese, binario di correnti già predisposto per accogliere l’arrivo della massa d’aria gelida in sede mediterranea. Tale afflusso di correnti è incentivato dalla predisposizione dell’Anticiclone delle Azzorre, il quale si è sensibilmente rinforzato a nord delle Alpi e, più a nord, sulla Penisola Scandinava, con massimi barici sul Mar Baltico.

L’incremento pressorio ha riguardato in parte anche il nostro Paese. Rispetto agli scorsi giorni, la situazione odierna è risultata più stabile, anche se una parziale atmosfera irrequieta ha insistito sulle regioni meridionali, a causa dell’insistenza di un nucleo d’aria fredda in lenta attenuazione, posizionato sul settore meridionale del Mar Tirreno.

L’instabilità ha soprattutto colpito il nord della Sicilia, con frequenti rovesci anche temporaleschi. Le correnti da N/NE hanno inoltre penalizzato il versante del medio adriatico, con fenomeni da stau specie sull’Abruzzo anche sulle zone costiere, nevosi sulla dorsale appenninica a quote man mano più basse.

Le condizioni meteo maggiormente soleggiate hanno riguardato gran parte del Nord e le coste tirreniche, quest’ultime in posizione di sottovento appenninico rispetto alla direttrice nord-orientale delle correnti nei medi-bassi strati.

La lieve protezione dell’Anticiclone Europeo, con effetti mitigatrici anche dal punto di vista termico, è destinata rapidamente a crollare sotto il rapido incedere del blocco d’aria polare da E/NE. Si conferma che l’onda gelida non assumerà certo caratteristiche d’eccezionalità, tuttavia per il periodo in questione si annuncia molto rilevante

In conclusione, non si possono comunque fare bilanci in partenza di quelli che saranno gli effetti reali del periodo freddo in arrivo. D’altronde l’estrema vulnerabilità delle emissioni modellistiche mostra la concreta possibilità di un coinvolgimento, per quanto concerne i fenomeni, anche delle regioni settentrionali, perlomeno in una seconda fase.

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