Il fulcro depressionario, arroccato al largo del Portogallo, inizia ad assumere un’importante e decisiva influenza per quanto concerne le condizioni meteo del nostro Paese e così sarà per gran parte della settimana.
La struttura depressionaria, poco ad ovest della Penisola Iberica, sta inglobando a sé il nucleo freddo in quota, ancora attivo in prossimità delle Isole Britanniche. Tale dinamica non fa che incrementare l’attività della suddetta area ciclonica al largo del Portogallo, la quale ha così la forza di sospingere impulsi perturbati da occidente verso l’Italia.
La prima perturbazione è oggi presente lungo il nostro Paese, proveniente dalla Penisola Iberica, lungo la scia delle correnti sud-occidentali, messe in moto dallo stesso vortice oceanico-portoghese. Si tratta di aria molto temperata, che cancella definitivamente il modesto tentativo freddo giunto nei giorni scorsi, fin sulle zone settentrionali del nostro Paese.
Anche sull’Europa Centrale giungono i refoli di queste masse d’aria più temperate, le quali hanno dato una prima decisa spallata alla presenza d’aria molto rigida dei giorni scorsi (annessa al nucleo artico sulle Isole Britanniche), la quale non aveva mancato di portare precipitazioni nevose, localmente fino in pianura, sia sulla Germania che sulla Francia.
Le correnti sud/occidentali trascinano aria più tiepida all’estremo Sud, ove viene convogliata da latitudini nord-africane. In tal modo, anche quest’oggi la Sicilia è la regione più calda, con temperature fino a circa 25 gradi sul trapanese e sul palermitano, senza grosse variazioni rispetto a ieri.
Ma i valori termici più sorprendenti sono quelli registrati durante la scorsa notte, straordinariamente elevati anche su qualche zona del medio versante adriatico, ove si è avuto l’effetto di correnti discendenti dalla dorsale appenninica. Termoli non è andata sotto i 18 gradi, mentre Palermo Boccadifalco non è scesa al di sotto dei 20 gradi. Si tratta di temperature, generalmente normali in piena stagione estiva.
Sulle restanti zone d’Italia, col flusso più umido sud/occidentale, ha invece prevalso un certo ribasso dei valori massimi diurni, dovuto in gran parte alle nubi ed ai fenomeni associati. Le precipitazioni, deboli, hanno interessato buona parte delle regioni settentrionali, tranne parte del Piemonte e della Liguria, ragione per la quale i valori termici non sono andati oltre gli 11-13 gradi su buona parte della Val Padana.
I versanti tirrenici centrali sono stati quelli maggiormente esposti alle precipitazioni fin dal mattino; attualmente insistono in queste stesse zone, propagandosi anche verso la Campania, la Basilicata e la Puglia centro-settentrionale. In Calabria e Sicilia, pur col transito di una fitta copertura medio-alta, non si sono avuti fenomeni e la mancanza del soleggiamento non ha frenato troppo la risalita termica, nelle ore più calde.
Nel frattempo, ampie schiarite hanno raggiunto la Sardegna, al seguito dell’attraversamento frontale avvenuto durante l’inizio della giornata, con qualche precipitazione a macchia di leopardo. Ma il miglioramento, come suggerisce anche l’immagine del Satellite allegata in alto (si seguano gli aggiornamenti su https://www.meteogiornale.it/live/meteosat.php ), risulta solo transitorio, in considerazione del fatto che dalla Penisola Iberica si avvicina un nuovo ammasso nuvoloso.
Tale area perturbata appare destinata ad interessare principalmente le regioni settentrionali, determinando nel contempo l’intensificazione di un nuovo richiamo caldo nord-africano verso le Isole Maggiori ed il Sud Italia in genere.
L’avvezione calda toccherà la fase culminante fra le giornate di giovedì e venerdì, sotto la spinta dell’onda ciclonica, in progressione dall’Iberia, che trascinerà ulteriori impulsi instabili verso il Nord ed il Centro Italia. In questo frangente il caldo all’estremo Sud e sulla Sicilia potrebbe toccare valori notevolissimi per il periodo, con picchi superiori ai 30 gradi.