In quest’avvio di settimana abbiamo notato un ritorno, seppure molto timido, dell’instabilità sull’Italia, che si è più che altro manifestata, come accade di consueto, nelle ore più calde del giorno e principalmente a ridosso delle zone montuose. L’andamento della giornata odierna ripercorre in maniera molto simile ciò che è accaduto ieri: i sintomi dell’instabilità si percepiranno molto più evidenti nelle prossime ore del pomeriggio e della sera al Nord Itala, più che altro a ridosso delle zone alpine e prealpine.
Ciò accade, in quanto il Settentrione è lambito più da vicino dalle infiltrazioni d’aria dai quadranti occidentali, convogliate da una figura depressionaria posizionata appena al largo dell’Irlanda. Dando un’occhiata al Meteosat, appare molto evidente la traccia del flusso di correnti più fresche ed instabili da ovest, verso le zone centrali europee, che si allargano fino ai settori orientali del Continente, ove peraltro resta attivo un piccolo nocciolo depressionario, che porta spiccata instabilità temporalesca più decisa a ridosso del Mar Nero.
Nel complesso, l’Italia risente comunque dell’influenza molto più efficace dell’alta pressione afromediterranea, che si appresta a quell’atteso irrobustimento, stimolata dalla depressione oceanica arenata a ridosso delle Isole Britanniche. I protagonisti principali restano in assoluto il caldo e l’afa, mentre i temporali, per quanto possano risultare appariscenti, restano relegati al ruolo di comparsa: i valori di temperatura hanno subito un incremento e, nonostante non si siano toccati in molti casi le massime giornaliere, segnaliamo frequenti punte locali di 35-36 gradi, ormai anche sui settori interni del Sud (Puglia in particolare).
L’ondata di caldo, che fra alti e bassi si protrae ormai da fine giugno, sta arrecando non poco disagio alla popolazione, specie a quanti sono costretti a convivere con afa persistente per l’intera giornata (comprese le ore notturne): fra le zone più colpite dall’afa, certamente vi è Genova, ove se le temperature stentano a superare i 30-31 gradi reali, i valori percepiti arrivano spesso a sfiorare i 40 gradi. La foto del capoluogo ligure, riferita allo scenario attuale, ben evidenzia un’atmosfera non così “pulita”, dovuta in gran parte all’accumulo d’umidità nei bassi strati (genesi diqualche nube basse) derivante da una situazione stagnante, il tutto mentre le acque superficiali del Mar Ligure sono salite a ben 27 gradi.