Caldo atroce L’anticiclone sub-tropicale, dopo essere rimasto rintanato per quasi tutta la stagione estiva nell’entroterra nord-africano, è esploso in tutto il suo vigore facendo letteralmente cadere l’Italia, ma non solo, nella brace. La vampata di calore, la più potente dell’estate, si è innescata a seguito della discesa di una saccatura atlantica al largo del Portogallo e del Marocco. In questo modo si è generata la risposta rovente meridiana, che ha trainato l’aria sahariana fino alle nostre latitudini. Le massime conseguenze le stiamo subendo proprio in questi frangenti, con l’ondata di calore giunta al suo acme.
Lo scenario appare totalmente in fase di stallo, con il radicamento del promontorio anticiclonico sul cuore del Mediterraneo, uno sbarramento di fuoco per le correnti atlantiche costrette a seguire rotte più settentrionali sul Continente Europeo. La struttura anticiclonica è naturalmente coadiuvata da una bolla di calore, che avvolge l’intera Penisola con ripercussioni più marcate sulle regioni centro-settentrionali dell’Italia, le quali in genere non subiscono assalti di caldo così poderoso nella seconda parte d’agosto.
La resistenza dell’alta pressione arginerà in ogni modo i tentativi d’intrusione delle correnti instabili atlantiche, ma la buona notizia è data dal fatto che la componente africana, in seno al robusto anticiclone, inizierà pian piano ad ammorbidirsi già nei prossimi giorni. Questo significa che le temperature subiranno i primi lievi abbassamenti soprattutto sul Nord Italia, rispetto ai picchi eccessivi di questi giorni, pur rimanendo ampiamente al di sopra della norma stagionale. Gli spifferi d’aria fresca lambiranno più da vicino le Alpi, dove si potranno avere maggiori situazioni temporalesche.
Per un cambiamento più importante bisognerà probabilmente gli ultimissimi giorni del mese, quando la bolla africana tenderà ulteriormente ad arretrare verso sud, dando così spazio ad un ingresso di masse d’aria più fresche che tenderanno gradualmente a riportare i valori termici vicini alla norma stagionale, con qualche fibrillazione instabile di natura termica anche sui monti appenninica. La fine del caldo dovrebbe avvenire per gradi e senza nessuna penetrazione perturbata così organizzati e tale da provocare un vigoroso e repentino ricambio d’aria: l’anticiclone sembra far buona guardia e, pur perdendo il supporto dell’alimentazione africana, potrebbe prolungare il proprio predominio sul Mediterraneo anche per gli inizi di settembre.