Insiste su tutto il nord il grande gelo. Tutto bianco di neve il meridione
Gli Appennini hanno il merito del cielo sereno che da tre giorni sovrasta la Toscana ed il Lazio: infatti la catena costituisce una valida barriera alla massa d’aria fredda e ricca di vapore acqueo che i venti spingono da nord est verso sud ovest.
Tale massa d’aria ha perduto, nei giorni scorsi, molto del suo spessore, e così non riesce più a superare l’Appennino. Questo determina cielo sereno lungo il versante tirrenico e precipitazioni nevose e piovose su quello adriatico.
Il fenomeno meteorologico che ha interessato tutta l’Europa ed in modo particolare l’Italia, ha un’origine ed una meccanica semplicissime: una decina di giorni fa si sono formate due zone di pressione diversa nella regione artica ed in quella mediterranea e medio – atlantica.
E’ accaduto, così, che l’aria fredda ed umida ha cominciato a “scivolare” dal Polo Nord (zona di alta pressione), verso sud ovest, in direzione del Mediterraneo (zona di bassa pressione).
Si è così formato un “canale” in cui l’aria fredda veniva “aspirata” dal Nord verso il Sud.
Poiché l’aria nordica era impregnata di umidità, raccolta dai venti lungo le vastissime distese marine dell’Artico, ed avendo in sé stessa una temperatura molto bassa, avviene che scorrendo verso sud, e sorvolando territori più caldi, essa si appiattisce, si abbassa, e precipita sotto forma di pioggia e soprattutto di neve.
Naturalmente lo squilibrio tra le due zone di alta e di bassa pressione si affievolisce giorno per giorno, ora per ora: la zona polare si “riempie” di nuova aria fredda, che tende a stabilizzarsi, mentre quella mediterranea si “riempie” di nuova aria calda, che anch’essa tende a stabilizzarsi.
Il canale di scorrimento dell’aria fredda, così, tende a “svuotarsi”, mentre, per effetto della rotazione della Terra, tende a spostarsi verso levante, e così, piano piano, torna l’equilibrio.
Cronaca Meteo
Al momento attuale, comunque, la situazione è la seguente, in Europa: masse d’aria temperata proveniente da occidente tendono a contrastare una nuova ondata di freddo, che, provenendo dalla Russia, ha già provocato un notevole abbassamento della temperatura in Svezia.
Nell’Europa Centrale sembra invece che il freddo ceda il passo a temperature più miti.
Nel Nord Italia, a causa del gelo che ha messo fuori combattimento molti scambi ferroviari, i treni viaggiano con sensibili ritardi, fino a 50 minuti.
Nella bassa Padana, al gelo si è aggiunta anche la nebbia.
Questa mattina, nella vallata della Bormida, la temperatura ha raggiunto la minima stagionale, con -15°C, e per il gelo molte piante si spaccano con un rumore simile ad una fucilata.
Poi, è uscito il Sole, e la temperatura è risalita fino a-4°C.
Il record stagionale è stato battuto anche nella zona di Torino, ed all’aeroporto di Caselle la temperatura minima ha raggiunto i -14,5°C.
Questa mattina, alle 10, in Piazza Castello, il termometro segnava -6°C.
La temperatura continua a mantenersi molto bassa su tutto il Trentino.
In montagna, il termometro è sceso questa mattina fino a -26°C sullo Spinale, ed a -24°C a Cima d’Asta.
L’Adige ha l’aspetto di un fiume siberiano, e trasporta grandi lastroni di ghiaccio della superficie di alcuni metri quadri. Stamani a Trento la temperatura si è lievemente mitigata, essendo cessato il vento gelido di tramontana. Tuttavia, in città il termometro non è mai risalito oltre i -7°C.
La grande distesa delle Valli di Comacchio, è diventata ieri una compatta lastra di ghiaccio.
La vasta superficie ghiacciata è certo la più estesa che oggi ricopra la nostra Penisola.
Il fenomeno non si era più verificato dal 1929: assai raramente, infatti, l’acqua delle Valli gela, a causa della elevata percentuale di sale disciolto.
Al suolo si riforma un minimo sullo Ionio, mentre riprende l’afflusso di aria gelida da est sull’Italia.
Il fronte d’irruzione dell’aria freddissima russa (ove si registrano valori di temperatura che raggiungono i -34°C), si estende dalla Danimarca al Mar Nero, in procinto di invadere l’intero Continente europeo.
A 500 hPa vasta e complessa depressione sulla parte orientale dell’Europa, con un minimo principale posto sulla Russia (valori termici di -40°C a 5000 metri di altezza), mentre un minimo secondario è presente sulla Puglia, con valori termici altrettanto bassi (-40°C circa a 5200 metri di quota).
Questo provoca un forte flusso di aria settentrionale dalla Finlandia verso la Sardegna.
Il radiosondaggio di Vienna mostra una temperatura di ben -43°C a 5300 metri di altezza. Ma isoterme di -40°C sono presenti su tutto il nostro versante Adriatico.
Continua…
Insiste su tutto il nord il grande gelo. Tutto bianco di neve il meridione Gli Appennini hanno il merito del cielo sereno che da tre giorni sovrasta la Toscana ed il Lazio: infatti la catena costituisce una valida barriera alla massa d’aria fredda e ricca di vapore acqueo che i venti spingono da nord est verso sud ovest. Tale massa d’aria ha perduto, nei giorni scorsi, molto del suo spessore, e così non riesce più a superare l’Appennino. Questo determina cielo sereno lungo il versante tirrenico e precipitazioni nevose e piovose su quello adriatico. Il fenomeno meteorologico che ha interessato tutta l’Europa ed in modo particolare l’Italia, ha un’origine ed una meccanica semplicissime: una decina di giorni fa si sono formate due zone di pressione diversa nella regione artica ed in quella mediterranea e medio – atlantica. E’ accaduto, così, che l’aria fredda ed umida ha cominciato a “scivolare” dal Polo Nord (zona di alta pressione), verso sud ovest, in direzione del Mediterraneo (zona di bassa pressione). Si è così formato un “canale” in cui l’aria fredda veniva “aspirata” dal Nord verso il Sud. Poiché l’aria nordica era impregnata di umidità, raccolta dai venti lungo le vastissime distese marine dell’Artico, ed avendo in sé stessa una temperatura molto bassa, avviene che scorrendo verso sud, e sorvolando territori più caldi, essa si appiattisce, si abbassa, e precipita sotto forma di pioggia e soprattutto di neve. Naturalmente lo squilibrio tra le due zone di alta e di bassa pressione si affievolisce giorno per giorno, ora per ora: la zona polare si “riempie” di nuova aria fredda, che tende a stabilizzarsi, mentre quella mediterranea si “riempie” di nuova aria calda, che anch’essa tende a stabilizzarsi. Il canale di scorrimento dell’aria fredda, così, tende a “svuotarsi”, mentre, per effetto della rotazione della Terra, tende a spostarsi verso levante, e così, piano piano, torna l’equilibrio. Cronaca Meteo Al momento attuale, comunque, la situazione è la seguente, in Europa: masse d’aria temperata proveniente da occidente tendono a contrastare una nuova ondata di freddo, che, provenendo dalla Russia, ha già provocato un notevole abbassamento della temperatura in Svezia. Nell’Europa Centrale sembra invece che il freddo ceda il passo a temperature più miti. Nel Nord Italia, a causa del gelo che ha messo fuori combattimento molti scambi ferroviari, i treni viaggiano con sensibili ritardi, fino a 50 minuti. Nella bassa Padana, al gelo si è aggiunta anche la nebbia. Questa mattina, nella vallata della Bormida, la temperatura ha raggiunto la minima stagionale, con -15°C, e per il gelo molte piante si spaccano con un rumore simile ad una fucilata. Poi, è uscito il Sole, e la temperatura è risalita fino a-4°C. Il record stagionale è stato battuto anche nella zona di Torino, ed all’aeroporto di Caselle la temperatura minima ha raggiunto i -14,5°C. Questa mattina, alle 10, in Piazza Castello, il termometro segnava -6°C. La temperatura continua a mantenersi molto bassa su tutto il Trentino. In montagna, il termometro è sceso questa mattina fino a -26°C sullo Spinale, ed a -24°C a Cima d’Asta. L’Adige ha l’aspetto di un fiume siberiano, e trasporta grandi lastroni di ghiaccio della superficie di alcuni metri quadri. Stamani a Trento la temperatura si è lievemente mitigata, essendo cessato il vento gelido di tramontana. Tuttavia, in città il termometro non è mai risalito oltre i -7°C. La grande distesa delle Valli di Comacchio, è diventata ieri una compatta lastra di ghiaccio. La vasta superficie ghiacciata è certo la più estesa che oggi ricopra la nostra Penisola. Il fenomeno non si era più verificato dal 1929: assai raramente, infatti, l’acqua delle Valli gela, a causa della elevata percentuale di sale disciolto.Al suolo si riforma un minimo sullo Ionio, mentre riprende l’afflusso di aria gelida da est sull’Italia. Il fronte d’irruzione dell’aria freddissima russa (ove si registrano valori di temperatura che raggiungono i -34°C), si estende dalla Danimarca al Mar Nero, in procinto di invadere l’intero Continente europeo. A 500 hPa vasta e complessa depressione sulla parte orientale dell’Europa, con un minimo principale posto sulla Russia (valori termici di -40°C a 5000 metri di altezza), mentre un minimo secondario è presente sulla Puglia, con valori termici altrettanto bassi (-40°C circa a 5200 metri di quota). Questo provoca un forte flusso di aria settentrionale dalla Finlandia verso la Sardegna. Il radiosondaggio di Vienna mostra una temperatura di ben -43°C a 5300 metri di altezza. Ma isoterme di -40°C sono presenti su tutto il nostro versante Adriatico. Continua…