Tityre, tu patulae recubans sub tegmine fagi
silvestrem tenui Musam meditaris avena;
nos patriae finis et dulcia linquimus arva,
nos patriam fugimus; …
Con i versi delle Bucoliche, opera di virgiliana fattezza, diamo il benvenuto all’inizio del trimestre più
bucolico e georgico dell’anno, quando la Natura riprende il suo splendore fatto di colori e vivacità.
E’ bene sottolineare che le Bucoliche si rifanno alla trattazione di temi pastorali dell’epoca ma descrivono, attraverso immagini campestri e di una rilassatezza quasi fuorviante, il periodo post guerra civile e l’espropriazione dei campi tanto poetizzati.
E’ una delle stagioni più belle dell’anno che risveglia l’uomo e l’ambiente dalle buie e rigide giornate invernali.
Ahimè, quest’anno non c’è questo bisogno urgente di “risveglio” poiché l’inverno è trascorso senza colpo ferire, con una condotta più simile all’Autunno, specie durante il periodo piovoso di Gennaio, almeno sull’Italia peninsulare.
Il finale di Febbraio ha anche dato un assaggio di primavera inoltrata, con picchi di temperatura over 20°C.
E come si comporta la Natura dinanzi a questi movimenti?
Ecco che, proprio quando dal punto di vista meteorologico dovrebbe salire in cattedra la bella stagione, è previsto l’arrivo di un’ondata fredda dai valori termici puramente invernali.
Quest’oggi un debole flusso sud-occidentale sta apportando nuvolosità stratiforme e qualche pioggerella; nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di osservare un accenno di cumulogenesi, specie presso i rilievi. Ad esempio nel Frusinate si è attivata una breve fase cumuliforme, con qualche Cb presso l’antiappennino; ovviamente questa formazione convettiva non ha avuto termine per mancanza di spinta ascensionale ed instabilità, poiché la colonna d’aria non è ancora atta a questo tipo di dinamismo. La bolla d’aria calda si è potuta staccare dal suolo ma ha incontrato degli strati d’inversione già nei primi passi di salita, con il risultato di uno sfaldamento che ha prodotto quella nuvolosità improduttiva e grigiastra degli stratocumuli.
Già nella giornata di domani l’anticiclone riprenderà vigore sulla Penisola e torneranno condizioni di maggiore stabilità e cieli poco nuvolosi, eccezion fatta per qualche annuvolamento (vedi Sud ed Alpi).
In questo contesto si insinuerà l’azione meridiana polare, con elevazione dell’Hp in Atlantico e nell’est europeo; si creeranno le condizioni per una profonda saccatura mediterranea con ciclogenesi intensa e diffuse precipitazioni da nord a sud, con quota neve in repentino calo sino a quote basse.
Da un punto di vista teleconnettivo questa situazione sinottica rispecchia la discesa dei valori AO e la condizione neutrale/positiva della NAO. Infatti abbiamo un rallentamento dell’attività del VP (Vortice Polare), seppur parziale, ed un moderato blocking atlantico, senza nessuna convinta modifica radicale del campo barico europeo.
Passata questa azione fredda, pare riproporsi un’onda azzorriana (probabilmente mista ad ingerenze sub-tropicali) che potrebbe ristabilire un pattern di tipo semi-zonale.
Questa configurazione andrebbe di pari passo con le SST globali ed europee, in particolare con ENSO-/AMO++; il risultato potrebbe essere la riduzione del dannoso e pervicace blocco EA/WR e quindi un andamento termico più fresco ma un regime pluviometrico statico.
Al contempo abbiamo una buona condizione stratosferica che si riversa in modulazioni dell’indice NAM e, tradotto in termini più espliciti, si potrebbe andare incontro ad una maggior probabilità di blocchi anticiclonici a Nord ed un rallentamento del VP per via di westerlies più “morbide”.
Una situazione che faciliterebbe il crollo AO, che qualche forecast propone, con conseguenti azioni meridiane intense, anche di tipo sub-tropicale ma comunque un regime votato all’instabilità, al dinamismo.
Infine c’è da osservare il trio MJO-ITCZ-Jet streak che, almeno dagli ultimi aggiornamenti, pare molto complesso ma non per forza negativo.
La MJO,anche se ora non è in stadio interessante, potrebbe riproporre una fase 2-3 con maggior magnitudo, ciò che serve per rinforzare le ipotesi di blocchi anticiclonici ed azioni meridiane in Europa.
L’ITCZ, forse l’index più importante per noi, è in fase di lieve regresso verso la zona atlantica ma non possiamo ritenere un dato corposo questa lieve oscillazione, essendo l’intero flusso inter-tropicale abbastanza elevato e intrusivo.
Infine il jet-streak che pare in ripresa, capace di maggior vivacità ed ondulazioni.
Il futuro appare quindi incerto, davvero molto complesso.
Potrebbero crearsi le condizioni per un proseguo della Primavera instabile ed a tratti freddo ma al contempo ci sono diversi fattori che propendo per un sempre vivo andamento semi-zonale.