L’Uragano Nadine, l’ottavo stagionale in Atlantico, è stato nelle ultime ore declassato a tempesta tropicale, dopo aver raggiunto lo status di categoria 1. Nadine si trova ora in pieno oceano, ma si va minacciosamente avvicinando all’arcipelago delle Azzorre: nonostante l’intensità leggermente diminuita, si tratta di una tempesta in grado di provocare marcato maltempo e mareggiate devastanti. C’è molta curiosità sul fatto se questa tempesta tropicale possa ulteriormente avanzare verso est ed avvicinarsi ulteriormente verso le coste europee. Le proiezioni più attendibili vedono il sistema tropicale rimanere quasi immobile per più giorni nella stessa posizione. La traiettoria di questa tempesta è comunque ancora molto incerta e non sono escluse sorprese, come si può appurare dalla mappa in sotto che prendere in esame tutte le soluzioni possibili sull’evoluzione tracciata dalle diverse corse modellistiche (cosiddetto metodo ensemble).
In sostanza questa depressione tropicale costituisce una variabile impazzita anche sull’evoluzione meteo nello scacchiere euro-mediterraneo, perché potrebbe interagire non poco nell’attuale bilanciamento fra le saccature perturbate presenti tra Nord Europa e Nord Atlantico, rispetto alle alte pressioni che predominano alle medie-basse latitudini e che impediscono il regolare transito delle perturbazioni da ovest verso est. Non sono affatto un caso i vari stravolgimenti di tendenza a cui stiamo assistendo negli ultimi giorni riguardo le vicende meteo euro-mediterranee, derivanti proprio dalla difficoltà di lettura dei modelli sull’evoluzione di quest’insidioso vortice tropicale sulle Azzorre. Indirettamente, proprio le manovre di “risucchio” da parte di un ex uragano potrebbero portare ad uno scombussolamento barico importante sul comparto euro-mediterraneo, in grado di spianare sempre più la strada al vero autunno.