Rammentiamo il lettore che il presente articolo è un analisi ai Modelli Matematici emessi dai Centri di Calcolo. Questa non è una rubrica di previsioni meteo. Buona lettura
Ormai ci siamo, aria fredda dall’Est Europa si sta mettendo in moto verso occidente, grazie al granitico blocco anticiclonico venutosi a creare fra la Penisola Iberica (alta pressione dinamica sub-tropicale) e il cuore della Russia (alta pressione termica). Si sta così arrestando il flusso mite atlantico verso il Vecchio Continente, presupposto necessario per consentire la gelida avanzata da oriente delle correnti russo-siberiane.
Un primo blocco d’aria fredda nel corso del week-end irromperà con decisione anche su parte dell’Italia e questo scenario appare decisamente confermato, ma la via preferenziale del freddo da est dovrebbe riguardare in modo particolare il Nord Italia, mentre al Sud si verranno a creare elementi tali da indurre un rallentamento dell’irruzione fredda, per via di una probabile ciclogenesi al suolo dettata dal contrasto delle masse d’aria da est con quelle più miti pre-esistenti.
Per l’inizio della settimana si potrebbe accentuare la risposta ciclonica tra le Isole Baleari ed i mari centro-meridionali italiani, ma ancora non appare chiara l’effettiva posizione ed evoluzione di questo minimo ciclonico mediterraneo, eppure decisamente importante per capire eventuali variazioni di traiettoria della colata fredda o, ancor più importante, per una proiezione in qualche modo affidabile sulle precipitazioni e sulle concrete possibilità di neve consistente fino in pianura, in alcune aree dello Stivale. Se osserviamo l’evoluzione a 120 ore delle GFS notiamo il minimo barico sul Sud Peninsulare, in posizione tale da garantire la tenuta del fiume gelido di correnti orientali verso il Nord Italia. Nel frattempo una saccatura ben più mite atlantica proverà ad agganciarsi alla lacuna ciclonica mediterranea, in uno schema barico configurativo che potrebbe man mano inibire l’irruzione fredda. Si tratterebbe di un aggancio potenzialmente mortale per le pretese dell’irruzione fredda di mantenersi consistente e durata.
Risvolti differenti sono invece proposti da ECMWF, sempre con riferimento alle 120 ore. La mappa del modello europeo propone infatti una depressione ben più profonda con perno attorno alle Isole, foriera di ben più maltempo e che, interagendo con l’aria fredda da est, potrebbe portare maggiori possibilità di neve fino in pianura al Nord ed a quote bassissime sui versanti appenninici del medio adriatico. Da notare poi, altra differenza sensibile rispetto a GFS, la saccatura atlantica ben più distante dall’Iberia, con il mantenimento della radice della struttura anticiclonica di blocco. Si tratta di un elemento che potrebbe risultare decisivo in prospettiva, al fine di far giungere ulteriori apporti freddi o gelidi fino alle nostre latitudini.