Dall’elaborazione del 16 luglio del modello in questione, supportata da quello delle ECMWF, si estrapola un periodo sì stabile, di regime anticiclonico, che dovrebbe interessare la nostra Penisola per 6/7 gg; ma tuttavia, come evidenziato dalle correnti ad alta quota (Jet Stream), tale fase dovrebbe essere influenzata da correnti atlantiche, quindi umide ed oceaniche.
La stessa disposizione dei getti a 300 hpa mostra delle interferenze, anse depressionarie, in rapida successione da W/E, che percorrono lo scacchiere dell’ Europa centro occidentale, sfiorando le regioni alpine.
Possiamo dedurre da ciò che non assisteremo certo, ed in particolare per le regioni padane, ad un periodo soleggiato e limpido, ma ad un’ alternarsi di “respiri atlantici” che, imbrigliati orograficamente, potrebbero produrre delle situazioni anche di marcata instabilità.
Per il resto delle nostre regioni, si dovrebbe trattare di annuvolamenti, in una prima fase, non produttivi, ma, in seguito ad una più decisa disposizione delle correnti tra WNW, si potrebbe, anche per dette aree, avere una più decisa instabilità.
Le temperature, nel segmento temporale considerato, dovrebbero crescere gradualmente e raggiungere, anche i maniera diffusa, per le regioni centro meridionali, i 30° C. Possiamo quindi parlare per alcune zone di caldo afoso dato l’alto tasso di umidità dell’aria in questione.
Non sembra essere o prospettarsi, tale andamento termico, come “autentico picco di calore africano”.
Dobbiamo solo considerare che “l’oceano” rivestirà un ruolo assolutamente non marginale in tutta la complessa situazione osservata.
Vortice d’Islanda sempre in perfetta forma e iperattivo.