Ultimamente è apparsa una ricerca meteo climatica estremamente interessante e per certi versi preoccupante. Non che non ce ne fossimo accorti, sia chiaro, ma avere la conferma di autorevoli studiosi ovviamente non ci fa stare tranquilli.
Dopo il caldo record di giugno e luglio, i dati termici rilevati sono stati analizzati con estrema attenzione. Dati non soltanto di quest’Estate, ovvio, dati termici di alcuni decenni ed in particolare le temperature rilevate nelle stagioni estive del nuovo millennio.
Tutto cominciò nel 2003, un’Estate ricordata spesse volte nelle scorse settimane perché il termine di paragone con l’intensità delle avvezioni di calore africano. La fortuna di quest’anno, rispetto a quel terrebile anno, è che le avvezioni hanno avuto vita breve. Ciononostante sono state capaci di sgretolare record di temperatura che persistevano proprio da quell’Estate.
Ma non ci è soffermati sul singolo episodio, si è andati oltre. L’analisi delle medie climatiche mensili ha fornito un responso preoccupante. L’Europa si sta riscaldando velocemente. Ogni anno fa sempre più caldo. La facilità con cui si mettono a segno record termici è disarmante. Ed è per questo motivo che i termini “cambiamenti climatici” sono stati sostituiti da “catastrofe climatica”.
E’ proprio così, se non riusciremo a mettere un freno al riscaldamento globale nei prossimi anni sentiremo sempre più spesso parlare di “catastrofe climatica“.
C’è un altro aspetto da considerare: “l’estremizzazione meteo climatica”. Capita sempre più spesso di passare da ondate di caldo a repentini raffreddamenti. Attenzione, stiamo parlando d’Europa non di Italia. In questi primi giorni di settembre, giusto per farvi un esempio (in realtà già da fine agosto), il freddo si sta facendo largo nelle Nazioni del nord.
Freddo che in molti definiscono prematuro, perlomeno se paragoniamo questo inizio mese con i mesi di settembre degli anni scorsi. Poi magari si risolverà tutto rapidamente, fatto sta che gli sbalzi di temperatura sono sempre più frequenti. Sbalzi di temperatura significa contrasti termici, contrasti termici vuol dire fenomeni violenti. Ed è quel che potrebbe succedere ben presto sul Mediterraneo, laddove il calore accumulato – lo rimarcato gli stessi climatologi – è paragonabile a quello dei mari tropicali.
Forse è meglio darsi una regolata, prima che sia troppo tardi.