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Europa mite e ventosa

di Giovanni Staiano
12 Gen 2005 - 08:26
in Senza categoria
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Nella prima immagine, riferita alle alle 6 GMT del 10 gennaio, l'ammasso temporalesco in azione in Sudamerica, tra Argentina, Uruguay e Brasile. Nella seconda immagine le nubi sulla California viste dal satellite alle 21 GMT del 9 gennaio, quando pioveva sull'area di Los Angeles e tormente di neve interessavano la Sierra Nevada. Fonte immagini www.nrlmry.navy.mil.
europa mite e ventosa 2206 1 2 - Europa mite e ventosa
La città di Stavanger, che si trova circa 150 miglia a ovest di Oslo, in Norvegia, ha avuto un lunedì 10 gennaio decisamente caldo. Alle 12 GMT la temperatura è salita a 9,7°C, circa 6°C in più rispetto alla media delle massime di gennaio, che è di 3,3°C.

Ma la circolazione occidentale porta tempo mite in quasi tutta Europa. Anche Colonia, in Germania, ha avuto un lunedì caldo, con una massima, alle 13 GMT, di 15,4°C, ben 11°C in più della media delle massime di gennaio, che è di 4,4°C. Molto calde, più a nord, anche la Danimarca e il sud della Svezia, con estremi 5,4°/10,0°C a Copenaghen e 6,2°/10,2°C a Goteborg.

Ma questo in gennaio è anche la persistenza di condizioni miti in quasi tutta Europa a fare notizia. Nel nordovest del continente, a Londra e Parigi, le temperature hanno superato spesso i 10°C dall’inizio del 2005, così Londra viaggia finora quasi 4°C sopra la media e Parigi addirittura quasi 5°C oltre la media. Ecco per esempio i dati delle due capitali degli ultimi giorni: il 9 gennaio Parigi 5,6°/11,1°C, Londra 6,0°/11,4°C, il 10 gennaio Parigi 7,4°/11,6°C, Londra 11,4°/12,9°C.

Torniamo sulla severa tempesta di vento che ha investito vaste zone del nord e del centro Europa lo scorso sabato 8 gennaio. Nelle isole britanniche la tempesta è stata violenta soprattutto al mattino, in particolare nel nord del Galles e dell’Inghilterra. Raffiche fino a 89 nodi (102 mph) sono state registrate alle 3 GMT sulla penisola Lleyn, in Galles, 90 nodi (104 mph) sono stati toccati alle 7 GMT a St.Bees Head, ben 111 nodi (128 mph) il picco raggiunto alle 7 GMT sulla sommità del Great Dun Fell.

La tempesta nel pomeriggio di sabato 8 ha investito con violenza la Danimarca. Raffiche fino a 78 nodi a Aalborg, 75 a Karup e 68 a Copenaghen.

Non solo vento forte in Regno Unito, ma anche abbondanza di precipitazioni nel settore ovest della Gran Bretagna. Nelle 72 ore antecedenti le 6 GMT di sabato 8, sono caduti 225 mm a Capel Curig, nel nordovest del Galles, dove la media di gennaio è 270 mm. Keswick, in Cumbria, ha registrato 111 mm nelle 36 ore antecedenti le 12 GMT di sabato 8 (media di gennaio 214 mm). Non è perciò sorprendente che in alcune aree vi siano stati estesi allagamenti.

La maggior parte dell’Uruguay e dell’Argentina settentrionale sono state interessate da una intensa onda di calore nei giorni scorsi, con culmine lo scorso sabato. Salto, in Uruguay, per 4 giorni consecutivi ha superato i 38°C, con un picco di 41°C. Nel nordovest dell’Argentina, le temperature più alte registrate sono state 44°C a Santiago del Estero e 43°C a La Rioja.

La città di Yacubia, che si trova nel sud della Bolivia molto vicina al confine con l’Argentina, ha avuto tempo molto umido tra lunedì e martedì, per l’azione di un attivo fronte temporalesco. Nelle 24 ore antecedenti le 12 GMT di lunedì sono caduti 137 mm di pioggia, poco meno della media pluviometrica di gennaio (140 mm). Nella stessa regione, 86 e 70 mm a Prats-Gil e Concepcion, in Paraguay, 56 a Monte Caseros, nel nord dell’Argentina. Su questo maltempo “sudamericano” potete leggere ampiamente in altro articolo sul Meteogiornale.

Domenica 9 gennaio l’anticiclone del Pacifico era “allungato” verso nord, protendendo un cuneo verso nordest, in direzione dello Yukon, mentre sul suo bordo orientale l’aria fredda scavalcava le Montagne Rocciose raggiungendo anche le coste della British Columbia, normalmente miti anche in pieno inverno, e alimentando una depressione responsabile dei fenomeni sugli Stati Uniti Occidentali (63 mm a Los Angeles domenica), di cui tratteremo a parte in altro articolo. Si spiegano così le temperature minime in Canada, relativamente miti nel gelido Yukon (-8,4°C a Whitehorse e -12,6°C a Dawson), molto basse nelle pianure centrali e sulle Rocciose (Edmonton -23,6°C, Calgary -29,2°C, Fort St.John -30,8°C, Regina -30,5°C, Yellowknife -36,2°C), insolitamente sottozero sulle coste del Pacifico (Vancouver -6,8°C).

Williston, che si trova nel nordovest del Nord Dakota, USA, vicino al confine con il Canada, ha registrato una temperatura minima molto bassa tra domenica e lunedì, scendendo fino a -31,7°C, circa 13°C al di sotto della media delle minime di gennaio (-18,9°C).

Continua il grande gelo nelle città montane del nordest della Turchia. A Erzurum la media delle minime di gennaio è -11,1°C, ma negli ultimi giorni si è scesi molto più in basso, con -31,7°C lunedì 10, -32,6°C domenica 9 (massima -19,5°C), -28,5°C sabato 8 (massima -16,5°C). Minime a Kars -29,0°C domenica 9, -24,2°C sabato 8.

Venti caldi provenienti dal Gran Deserto Victoria hanno portato a livelli molto alti i termometri nel sud dell’Australia Occidentale sabato 8 gennaio. A Esperance, sulla costa sud, sono stati raggiunti i 42,0°C, 16°C al di sopra della media delle massime di gennaio.

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