Questa seconda decade di novembre ha proposto importanti novità meteorologiche sul panorama europeo: il caldo non prevale più in modo schiacciante e anzi sulle nazioni dell’Europa Occidentale (e parte dei settori centrali) si è avuto un deciso raffreddamento ad opera della discesa di correnti artiche, le quali hanno tra l’altro alimentato la depressione mediterranea responsabile del forte maltempo degli ultimi giorni. Completamente opposta la situazione sulla parte est del Continente e zone baltiche, dove permane un anticiclone alimentato da flussi d’aria calda meridionale.
Lo si evince molto bene dalla mappa in basso, che mostra le anomalie termiche al suolo fra il 13 ed il 19 novembre con la netta contrapposizione fra le aree occidentali e quelle orientali europee. I flussi artici dovrebbero ora estendersi ad altre zone d’Europa e fin sul Mediterraneo. Probabilmente nel medio-lungo periodo giungeranno anche i primi freddi da est alle nostre latitudini, ma non possiamo attenderci grandi fasi di gelo: dobbiamo tener conto di un clima ben più caldo della norma su tutte le nazioni orientali del Continente, compresa la Russia Europea (diversamente dal nord-est della Russia), che si protrae da diverse settimane.