Dopo le piogge praticamente ininterrotte da un mese a questa parte, nell’estremo oriente della Russia si stanno abbattendo vaste inondazioni. Secondo gli esperti si tratta delle più gravi inondazioni da più di 120 anni, al momento sono state evacuate migliaia di persone ma la situazione potrebbe aggravarsi rapidamente nei prossimi giorni.
I meteorologi ritengono che il maltempo possa proseguire sino agli inizi di settembre.
“La gente è molto spaventata, molte persone hanno visto andare in fumo i sacrifici di una vita di duro lavoro. I nostri medici e psicologi stanno facendo il possibile per cercare di stabilizzare la situazione”, hanno dichiarato gli esperti del sistema russo di gestione delle crisi e della protezione civile.
Le autorità di Khabarovsk hanno dichiarato lo stato di emergenza e stanno procedendo all’evacuazione di 23 mila persone provenienti da diverse zone della città. Purtroppo si tratta di operazioni talvolta difficili, perché la gente non vuole abbandonare i propri beni. Finora sono stati creati 15 centri di accoglienza e si cercano strutture aggiuntive che possono ospitare i prossimi sfollati.
La città sorge alla confluenza del fiume Amur con l’Ussuri e il livello dell’acqua ha raggiunto i 710 centimetri. Gli esperti prevedono che tra il 24 e il 28 agosto verranno raggiunti i 780 cm, mentre gli argini hanno un’altezza di 8 metri. Il bilancio finale potrebbe salire, a detta delle autorità, ad oltre 40 mila sfollati.