Qualcosa sembra iniziare a mutare in questi primi giorni di dicembre, ma nelle ultime settimane il Vecchio Continente ha vissuto un periodo meteo d’autentico stallo, per un vasto anticiclone che si è insediato a lungo sul cuore dell’Europa. La conseguenza immediata è stata quella legata all’assenza delle perturbazioni atlantiche, in quanto hanno trovato un muro assolutamente invalicabile per poter penetrare verso levante. Solo sul Mediterraneo si sono a tratti aperti dei pertugi nei quali le perturbazioni hanno potuto inserirsi, evolvendo poi in depressioni autonome foriere di maltempo.
Considerando la potenza anticiclonica, per il resto i sistemi perturbati si sono potuti muovere solo ad alte latitudini: le masse d’aria miti oceaniche sono quindi costantemente transitate dal Regno Unito verso la Scandinavia, senza dar modo alle correnti artiche di poter scendere di latitudine. In Norvegia, martellata negli ultimi giorni da venti tempestosi (per l’intensità del Vortice Polare contrapposto all’anticiclone europeo) si è così registrato il novembre più caldo dell’ultimo secolo e per l’esattezza degli ultimi 111 anni, da quando risalgono le serie di rilevazioni considerate maggiormente attendibili.
Non in tutta l’Europa ha fatto caldo: come ben sappiamo, l’anticiclone in questo periodo è anche sinonimo di inversioni termiche e di ristagno d’aria nei bassi strati, con formazioni di nebbie che mantengono l’aria fredda nelle pianure. Sulle nazioni centro-orientali dell’Europa ha quindi anche fatto a tratti freddo per il periodo, ma sempre con un unico comune denominatore: l’assenza di piogge significative per il permane dell’alta pressione. La siccità ha colpito in modo pesantissimo la Germania: secondo il servizio meteorologico tedesco, quello di novembre è stato il mese più asciutto sulla nazione dal lontano 1981.
La media delle precipitazioni registrate è stata d’appena 3 litri di pioggia per metro quadrato, al di sotto del minimo precedente di 3,65 litri registrati nel 1893. Lo standard climatologico per la Germania a novembre ammonta invece a 69 mm di pioggia. Anche lo Zugspitze, il tetto della Baviera, ha chiuso novembre senza nemmeno una goccia, contro una media stagionale di circa 158,2 mm. Ci sono state le nebbie, ma inevitabilmente il novembre scorso è stato uno dei più assolati, con un totale di 95 ore di sole, il 75% in più delle normali 53 ore.
La situazione della neve è drammatica come sulle Alpi e anche lassù le località sciistiche sono state costrette a rinviare l’apertura della stagione. A conferma del’eccezionale siccità, vi sono stati addirittura nelle ultime settimane episodi d’incendi boschivi che hanno interessato la regione alpina bavarese. Per fortuna ora lo scenario meteo sembra mutare, ma il novembre 2011 entra di diritto nella storia climatologica. Tuttavia, le fasi di anomala siccità stanno diventando sempre più ricorrenti non solo in Germania, ma anche in Svizzera: nella regione di Zurigo si sono registrati nell’ultimo trentennio ben sette autunni secchi o con scarsissime quantità di pioggia caduta (sotto i 10 mm). Nel 1995 si sono misurati 5 millimetri di precipitazioni, 3 nel 1989 e 3,1 nel 1986. Quest’anno finora sono caduti soltanto 0,2 millimetri di pioggia. Nel 1920 e nel 1865, gli autunni erano stati completamente secchi.