Le riflessioni che vogliamo presentare rappresentano semplicemente il punto di vista di un osservatore che giornalmente guarda, analizza e stila una previsione. Chi ha la passione per la meteorologia potrà fare altrettanto e le conclusioni tratte sarebbero diametralmente opposte. Pertanto non si cerca di mostrare la verità assoluta, solamente un’opinione. Condivisibile o meno.
Iniziando l’argomentazione non si può certo trascurare quello che è stato l’andamento climatico generale dall’inizio dell’anno ad oggi. Già, proprio così. L’estate del 2005 affonda le sue radici in là nel tempo, in quell’inverno che in tanti non dimenticheranno facilmente. Soprattutto dal punto di vista del freddo persistente e della neve caduta.
Chi ebbe la possibilità di leggere i nostri editoriali già all’epoca si fece un’idea, magari sommaria, del tipo di circolazione che portò alla manifestazione di cotanta stagione. Il termine “scambi meridiani” entrò con prepotenza allora e non ci abbandonò neppure in primavera, quando si ebbero periodi caldi seguiti da altri più freddi e viceversa. Si arrivò all’inizio dell’estate meteorologica (il 1 giugno) con l’eredità di una pesante ondata di caldo che interessò soprattutto le regioni del Nord.
Il resto è storia recente. Editoriali nati come spiegazione di quanto accaduto ce ne sono stati tanti. Basta solamente rispolverare l’archivio del MTG e si troveranno argomentazioni esaustive. Ma quel che interessa oggi, giunti quasi alla metà di agosto, è forse sapere se l’estate ha rispettato i canoni classici ai quali eravamo abituati. Bene, le risposte potrebbero essere differenti.
Dal punto di vista delle configurazioni bariche possiamo affermare con certezza che è stata finora una stagione anomala, che ha visto la cronica assenza del regolatore estivo per eccellenza: l’alta pressione delle Azzorre. Dal punto di vista statistico abbiamo forse rispettato il “normale” andamento che di solito portava non più di 4-5 onde calde a stagione. Bene, sino a questo momento siamo in linea con tali valori, avendone registrate 4.
Dal punto di vista pluviometrico, se non fosse per la pesante siccità che affligge le regioni del Nord da tempi “lontani”, forse non si sarebbe lontani dai valori medi previsti per il periodo. Magari abbiamo avuto precipitazioni meno distribuite nel tempo, concentrate invece in ridotti lassi temporali. Così come si sono succeduti periodi con anomalie termiche positive anche forti, controbilanciate poi da altrettanti freschi ed instabili. E tutto sommato l’anomalia termica positiva può ritenersi contenuta (naturalmente non stiamo considerando le singole zone ma tutto il territorio italiano).
Bene, alla luce di quanto appena esposto si può pensare ad un’estate grosso modo “normale”. Certo è che la strada che ci ha condotto sino a questo punto non è stata la più dolce. Come se per attraversare un rilievo si scegliesse la strada panoramica piuttosto che quella semplice e dolce del fondovalle.