Ci siamo. Avevate dubbi? Leciti, perché d’Estate i peggioramento sono spesso cancellati. Non perché non abbiamo la forza necessaria per venirci a trovare, piuttosto perché le Alte Pressioni oppongono una resistenza talvolta invincibile. Stavolta no, stavolta le cose andranno diversamente. Gli abitanti del Nord ne hanno già avuto un assaggio e ieri, dal pomeriggio, violenti temporali hanno scorso Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia. Grandine, colpi di vento, trombe d’aria. Normale? Neppure un po’. Certo, se consideriamo l’energia in gioco allora sì, potremmo asserire che non si è trattato di nulla di imprevisto. Però d’Estate è raro osservare peggioramenti di tal portata ed allora se sentite dire che gli eventi estremi si stanno moltiplicando, non stupitevi. E’ vero.
Negli ultimi anni abbiamo avuto piogge abbondanti, venti furiosi, intense nevicate, caldo estremo. Non ultima la possente ondata africana che per giorni e giorni c’ha tenuto sotto scacco dell’afa.
Quel che impressiona è come sovente, gli scenari, mutino velocissimamente. L’ondata temporalesca di ieri è soltanto un antipasto, perché in settimana l’ingresso di una perturbazione causerà un più corposo cambiamento. Gli effetti più evidenti si riverseranno sul termometro, tanto che le temperature caleranno anche di 6/7 gradi rispetto ai valori passati. In qualche area la flessione sarà ancor più marcata. Perché? Perché la Bassa Pressione, in imminente ingresso, è alimentata da aria assai fresca che viene dal nord Europa.
Oggi qualche temporale interesserà le regioni del medio versante Adriatico e il Sud, mentre domani si attiverà una più vivace cumulogenesi sui rilievi delle Centrali tirreniche. Qualche acquazzone occasionale giungerà sui rilievi dell’Appennino meridionale e localmente nelle Alpi. Ma anche nelle zone interne insulari. E soffierà il vento, da nord, fresco. Le temperature, inevitabilmente, caleranno ancora. Un calo che ci terrà compagnia anche lunedì, poi si stabilizzeranno e come detto viaggeranno al di sotto della normalità stagionale.
Gli ultimi aggiornamenti modellistici confermano tra l’altro una crescente instabilità in tutta Italia. Un avvio settimana che si preannuncia decisamente variabile, in particolare al Centro Sud e nelle due Isole. Sono queste, difatti, le aree peninsulari che subiranno i maggiori apporti precipitativi. Si tratterà spesso di rovesci di pioggia, anche a sfondo temporalesco. La maggiore vivacità si avrà lungo la dorsale appenninica, ma la circolazione favorevole farà sì che qualche precipitazione si diriga anche verso le coste. Inizialmente sul versante tirrenico, poi da martedì su quello Adriatico. Perché i venti, dopo aver spirati intensi dai quadranti settentrionali, si disporranno gradualmente da quelli orientali.
E sul Nord? Variabilità sì, ma le precipitazioni dovrebbero concentrarsi principalmente sui rilievi, anche se non si escludono locali sconfinamenti in Val Padana. Più che altro di sera, quando l’instabilità risulterà maggiore e ben più diffusa.
Insomma, è un quadro tutt’altro che estivo quel che appare dall’analisi odierna. Un ultimo cenno al campo termico, tra lunedì e martedì difficilmente le massime varcheranno la soglia dei 30 gradi. Saliranno di qualche grado nei giorni successivi, quando graduali schiarite inizieranno a manifestarsi un po’ dappertutto.