Il treno perturbato dall’Atlantico non ci sta più ad essere deviato verso nord dalla presenza anticiclonica che occupa da qualche giorno la porzione del Mediterraneo Centro-Occidentale. In questo modo, grazie ad una saccatura che attualmente si snoda sul Vicino Atlantico, osserviamo le perturbazioni compiere una rotta più meridionale ad iniziare dalla Penisola Iberica e dalle coste atlantiche francesi.
Tutto il Nord Europa resta ancora ostaggio di una vasta spirale ciclonica: si tratta di quel che resta della tempesta Carmen, che presenta ancora un perno piuttosto importante (valori barici di poco sotto i 980 hPa) stazionario tra il Baltico e le zone meridionali scandinave. Resta vivacemente sostenuta la circolazione dei venti sulle nazioni centrali europee, ma senza più le energiche raffiche ad oltre 100 km/h toccate da più parti in precedenza.
L’anticiclone sul Mediterraneo ha consentito di beneficiare su tutta Italia di questo breve intervallo dopo un periodo fin troppo turbolento: la fase di relativa stabilità è coincisa con l’Estate di San Martino che peraltro, in base al detto, dura 3 giorni ed un pochino. Ed in effetti questo anticiclone mostra già le prime importanti crepe, anche se va detto che non è riuscito ad affermarsi in maniera convinta.
Le regioni settentrionali e la Toscana sono quelle che si trovano più ai margini dell’influenza anticiclonica ed allo stesso tempo maggiormente esposte alle infiltrazioni di correnti sud/occidentali, che trasportano aria umida marittima. Non mancano le nubi compatte che determinano cielo grigio, con qualche piovasco in vicinanza dei rilievi più consistente tra il Levante Ligure e l’Alta Toscana. L’atmosfera uggiosa è ulteriormente esaltata dalle nebbie o dalle dense foschie ben distribuite in Val Padana.