Anticiclone sul chi va là. Tregua giunta al termine:
Sapevamo che la rinfrescata, se tale la si può definire, si sarebbe risolta nell’arco di 48 ore. Sapevamo anche che l’Anticiclone africano sarebbe tornato a bussare in casa nostra. E che gli si voglia aprire la porta oppure no, poco importa. Sta sfondando e ben presto s’impadronirà della scena.
Eppure, inizialmente, mostrerà qualche incertezza:
Nulla che possa indurre facili entusiasmi, intendiamoci. Scordiamoci giornate gradevoli, perché oltre al caldo sostenuto, su alcune zone le giornate verranno rovinate un po’ dai temporali. Lecito quindi parlare di piccole debolezze, legate al fatto che l’Anticiclone sarà stretto nella morsa di due distinte azioni instabilizzanti: una, Atlantica, ad ovest; l’altro, isolata e più fresca, ad est. Il muro reggerà, ma sembra formarsi qualche piccola crepa che si tradurrà in numerosi temporali. Al Nord, anche in qualche tratto pianeggiante, e poi lungo l’Appennino. Instabilità che avrà l’onere di regalare un po’ di refrigerio, temporaneo, laddove manifesta.
Temporali che non faranno altro che imbestialire ulteriormente l’Anticiclone:
Quasi come una belva che vede minacciato il proprio territorio, l’Anticiclone proverà immediatamente a dissipare qualsivoglia interferenza instabile. Difatti, dopo metà della prossima settimana, i più importanti Modelli indicano un ulteriore rinvigorimento in sede Mediterranea. Tra l’altro con l’aiuto di una bolla d’aria rovente Sahariana che pare destinata a dirigersi verso la Sardegna e parte del versante occidentale peninsulare.
Purtroppo i modelli paiono concordi:
Lo si è detto pocanzi, i principali Modelli indicano una escalation anticiclonica. Caldo destinate a persistere e probabilmente – data anche la dislocazione strutturale – stavolta sarà più marcato nelle Isole e al Sud Italia. Sotto questo punto di vista, siamo ancora nel campo delle ipotesi. Per stabilire con esattezza la dinamica altropressoria dovremo attendere i prossimi aggiornamenti. Agli inizi della prossima settimana saremo più precisi.
Quando ne usciremo?:
Forse, e lo sottolineiamo, forse, attorno al 20 Luglio. In che modo? Probabilmente l’abbassamento delle perturbazioni atlantiche andrebbe ad indurre un’erosione anticiclonica sul versante di ponente. C’è da capire se si tratterà di un attacco strutturato o soltanto di un tentativo velleitario.
Focus: il tempo sino al22 luglio 2010
La colonnina di mercurio ha ripreso a salire e nelle prossime 48 ore il caldo tornerà a divenire sostenuto al Nord e nelle Centrali tirreniche. Si prevedono massime localmente di 35, anche 36 gradi. Afa in crescita e sull’Italia Settentrionale torneranno i temporali. Interesseranno principalmente i rilievi, ma nel settore ovest potrebbero sconfinare localmente in pianura. Nei giorni successivi si assisterà ad un’accentuazione della cumulogenesi anche lungo la dorsale appenninica. Nubi che potrebbero associarsi a qualche temporale, che porterà un po’ di refrigerio nelle aree interne, quelle che difficilmente godono degli effetti benefici delle brezze di mare.
Poi però, passato il giro di boa settimanale, pare che la struttura anticiclonica sia destinata a rafforzarsi. Purtroppo proprio a ridosso della nostra Penisola. Che significa? Che forse avremo un ulteriore rialzo termico e una netta diminuzione dell’instabilità diurna. Meno temporali, meno momenti di refrigerio anche in montagna. Insomma, si prospetta un’ondata di caldo tutt’altro che breve e l’unica via d’uscita pare intavedersi attorno al 20 di Luglio. Quando le più volte citate interferenze atlantiche potrebbero portarci un calo termico e un rinvigorimento dell’attività temporalesca in alcune aree peninsulari.
Evoluzione sino al 27 luglio 2010
Anche qualora dovesse indebolirsi l’Anticiclone, non sembra profilarsi alcuna crisi significativa. Estate che potrebbe proseguire senza grossi scossoni ma dopo tutto siamo a Luglio, è normale che il tempo sia stabile. Non che faccia così caldo, questo no, ma che ci sia tanto sole sì.
In conclusione.
Il mese di Luglio, almenoché non si realizzino eventi estremi nell’ultima decade, sembra destinato a proseguire sull’onta dell’anomalia termica positiva. Ripercorrendo le tracce di Giugno, ma calcandole con più vigore.