Il meteo estremo lo stiamo sperimentando dall’inizio della primavera, quando a cavallo tra l’inverno è la primavera meteorologica ci fu una delle maggiori ondate di gelo degli ultimi decenni. Non si ebbero temperature da record, ma la primavera meteorologica iniziò al gelo su buona parte d’Europa e dell’Italia.
Ma in men che non si dica, il freddo finì e si passò ad una fase climatica dove la temperatura gradualmente si portò appena sopra la media. Poi giunse il mese di aprile, con la prima parte che aveva temperature tutto sommato intorno a quella che è quella di riferimento, ma a metà mese un’ondata di calore di portata storica determinò record di temperature in varie località del Continente, ed anche in alcune d’Italia.
Poi viene il mese di maggio che ci riporta indietro verso la stagione primaverile, innescando in varie lande d’Europa il meteo estremo, come nel nord-ovest della Francia, quando in Bretagna si passò da temperature vicine a 30°C a tormente di neve che interruppero la circolazione stradale. Poi i temporali che scoppiarono in Europa, sempre più forti, taluni accompagnati da nubifragi, altri con grandine di grosse dimensioni, tanti con abbondantissime grandinate, ingenti raffiche di vento, ma anche trombe d’aria. Una di queste si ebbe nei pressi di Vienna. Ma di trombe d’aria in Europa si è persa la conta.
Va detto che le trombe d’aria non sono insolite in Europa, ma quest’anno si sono presentate precocemente, e parrebbe siano anche più frequenti. Per ora non ci sono stati eventi rilevanti in Italia.
Sempre in maggio, per l’Italia possiamo annoverare le piogge eccezionali che hanno interessato la Sardegna. Nell’Isola ci sono state grandi ed insolite piogge per il periodo, che hanno comunque addolcito il deficit pluviometrico riempiendo a dismisura le dighe di raccolta delle acque. Ma in Sardegna continua a piovere, e ciò non è affatto normale per maggio.
E ancora i temporali di forte intensità, con le colate di grandine cadute dal cielo, così fitte da imbiancare il paesaggio come dopo una nevicata di primavera.
Tra gli eventi meteo estremi più citati ad ora c’è quello che interessò la città di Pavia, ma in Italia tante altre località minori sono state interessate da grandinate di tal rilevanza, imbiancando il paesaggio.
La grandine è un tipico fenomeno primaverile, specie quando cade così abbondante, tuttavia leggiamo nei social network e giornali che “è tornato l’inverno”, ma non è affatto vero. Sono eventi meteo estremi, ma tuttavia normali in questo periodo dell’anno.
Inoltre, una riflessione: vi sembra normale che ogni volta che transita una perturbazione le autorità emettono allerta meteorologica? E se lo fanno ci saranno dei buoni motivi, tanto che poi le cronache scriveranno di danni da questo o quel fenomeno atmosferico.
Ormai, sovente quando transita una perturbazione c’è il rischio di uno sconquasso da qualche parte, con precipitazioni esagerate che possono cadere in un lasso di tempo molto breve, forti venti, variazioni della temperatura ingentissime, più affini ad altri climi.
Anche in passato ci sono stati i nubifragi, le grandinate, i forti temporali. Ma stavolta sembrerebbe che i fenomeni di forte intensità siano più frequenti che in passato. Stiamo vivendo una fase di estremizzazione climatica che deriva da un aumento della temperatura media del pianeta, le cui cause sono oggetto di accesi dibattiti tra scienziati e politica.
Gli studiosi del clima del passato trascrivono che ogni volta in cui ci sono state anomalie della temperatura, si sono presentati fenomeni atmosferici tipici del meteo estremo.
Accadde durante quel periodo molto freddo che seguì il gran caldo del Medioevo, chiamato Piccola Era Glaciale, quando non solo si ebbe il super gelo.
“In quel periodo ci furono delle estati anche molto secche e calde, altre tempestose”, ci furono tempeste di inaudita violenza, con grande pioggia e grandinate devastanti che danneggiarono anche le abitazioni. D’estate ci furono presumibili grossi tornado.
Il freddo della Piccola Era Glaciale generò contrasti termici rilevanti che sono all’origine durante le estati di alcuni anni, di eventi meteo estremi.
Ma ancora più indietro durante quel periodo caldo chiamato optimum medioevale, quando la temperatura media probabilmente era anche superiore a quella attuale, pare che d’estate si scatenassero delle tempeste devastanti. Fenomeni isolati ovviamente, ma che cagionavano danni alle abitazioni e alle colture, talvolta devastandole.
Alcuni manoscritti raccontano di grandine grossa, altri di neve estiva (ma era grandine).
Pertanto, in un’ottica che attualmente conferma l’aumento della temperatura media del pianeta, non possiamo altro che rinnovare prospettive per l’estate 2018 con altri eventi meteo estremi.
E che ne dicano le previsioni stagionali che danno una stagione tutto sommato con temperature tra la media e poco sopra la norma, ciò non toglie che ci potranno essere ondate di calore da toglierci il fiato.
Insomma, avremo modo di vedere che succederà nei prossimi mesi. Quanto abbiamo scritto è una serie di ipotesi che deriva dall’analisi di ciò che succede ormai ricorrentemente, oltre che quando prospettano gli scienziati sul clima del futuro.