Fenomeni violenti:
lo avevamo detto, d’altronde i contrasti termici che potevano scaturire tra il caldo preesistente e l’aria fresca in quota lasciavamo presagire lo sviluppo di intensi temporali. Già ieri, lo saprete, ve ne sono stati di particolarmente intensi in Sardegna e su alcune aree del Nordovest, ma a ben vedere sarà oggi la giornata peggiore. Più che su distribuzione ed entità dei fenomeni, è bene soffermarsi sulle cause scatenanti. Come sappiamo si viene dalla prima, seppur breve, rimonta anticiclonica africana e le temperature si sono portate su valori estivi. E’ evidente che l’aria fresca in quota non ha fatto altro che scendere verso il suolo scalzando quella preesistente che di contro è salita verso l’alto generando i cumuli temporaleschi. Dinamiche che si riproporranno anche nelle prossime 48, ma in maniera meno esasperata.
Atlantico in gran forma:
visto e considerato che questo spazio è utilizzato per descrivere, o per meglio dire, ipotizzare le dinamiche bariche a medio/lungo termine riteniamo sia più opportuno tralasciare i particolari previsionali – per i quali vi rimandiamo agli appositi approfondimenti – e focalizzare l’attenzione sugli scenari evolutivi. Quel che possiamo dirvi, dopo aver analizzato attentamente i modelli, è che avremo a che fare con un Atlantico piuttosto vivace anche nei prossimi 10 giorni.
Dinamicità primaverile:
considerando quanto appena esposto possiamo dedurre un periodo governato da condizioni di spiccata variabilità, ovvero schiarite alternate a nuovi acquazzoni temporaleschi. Giusto per farvi un esempio: nei primi giorni della prossima settimana si verrà ad isolare una goccia fredda atlantica al di là delle Alpi e gli spifferi instabili potrebbero giungere sin da noi.
Come sarà l’esordio estivo?:
Tra circa una settimana avverrà il passaggio di testimone tra la primavera e l’estate. Perlomeno sul calendario meteorologico. Difficile, al momento, aspettarsi un avvio stagionale all’insegna del sole e del caldo. La goccia fredda atlantica sembrerebbe in grado di traslare verso est interessandoci più direttamente proprio a cavallo di fine maggio-inizio giugno.
In bilico tra Atlantico e Africano:
quel che sorprende è la persistente attività ciclonica a ridosso delle Isole Britanniche, tant’è che anche nella prima settimana di giugno potrebbe permanere un’ampia depressione a ridosso dell’Europa occidentale. A questo punto si aprono due strade: la prima percorre binari visti ultimamente, ovvero scivolamento verso la Penisola Iberica e conseguente rimonta africana sul nostro Paese. La seconda percorre un nuovo spostamento verso est e la permanenza di condizioni di variabilità o instabilità su molte regioni d’Italia.
Focus: evoluzione sino al 05 giugno 2014
Nel weekend avremo prevalenza di bel tempo, lo si è detto, pur in un quadro d’instabilità pomeridiana che prenderà piede sui rilievi del Sud Italia. Temporali localmente consistenti, che domani potrebbero sconfinare anche sulle coste. Agli esordi della prossima settimana ecco che la goccia fredda atlantica di cui s’è tanto parlato potrebbe avvicinarsi pericolosamente verso le Alpi dando luogo ad un rinvigorimento dell’instabilità nelle regioni Settentrionali.
Influenza destinata a crescere tra fine maggio e inizio giugno, quando i fenomeni sembrerebbero in grado di riproporsi anche sulla dorsale appenninica e non solo. Ovviamente stiamo tracciando una linea evolutiva di massima, che potrebbe ricevere modifiche anche sostanziali per quel che concerne distribuzione ed entità dei fenomeni.
Evoluzione sino al 10 giugno 2014
Dopo la prima settimana di giugno potrebbero realizzarsi una nuova, ma stavolta ben più convincente, rimonta anticiclonica africana. Ma come sempre, data la distanza temporale, il condizionale è d’obbligo.
In conclusione.
Primavera che, rispettando il naturale evolversi delle cose, sembra voler terminare all’insegna della variabilità tipicamente stagionale. Ma la bella stagione è ormai dietro l’angolo e presto arriveranno i primi sussulti anticiclonici duraturi.