Chi temeva per la salute estiva, beh, non avrà più motivo per rammaricarsi. L’Estate è giunta, e per di più in gran forma. Forse quando a Giugno, all’inizio, venne l’Africano, fu un monito per chi credesse che la stagione potesse proseguire sulla falsa riga dell’instabilità. Il caldo, allora, fu forte ma in molte regioni durò poco, rivelandosi un fuoco di paglia. Poi, col passare dei giorni, dopo che un nucleo Artico provò a sconquassarne i piani, ecco l’Estate appare sui modelli. Prima in forma di Anticiclone delle Azzorre, ora in veste di un mix altopressorio tutt’altro che gradevole.
La propaggine atlantica, che ha portato un clima estivo ma di certo gradevole, consentendo anche i temporali, si va impregnando d’aria calda. Il caldo risale un po’ dal Nord Africa, anche se per ora la direttrice non sembra voler penalizzare l’Italia. C’è un però. La persistenza anticiclonica schiaccia al suolo l’intera massa. Il clima diventa afoso e già ieri, in Val Padana, la calura si presentava fastidiosa. Come se non bastasse spesso i cieli, nelle ore più calde, si chiudono, perché si formano i cumuli che dai rilievi riescono a discendere poi verso le aree limitrofe. Si forma in tal modo una cappa di calore quanto mai disagevole, quella che in gergo, appunto, definiamo “afa”.
Ed ora veniamo alla previsione. Ieri sembrava che la nuova settimana potesse aprire qualche spiraglio verso una rinfrescata. Oggi, qualsiasi modelli si osservi – meglio far riferimento ai più prestigiosi – è successo un ribaltone. Quel nucleo freddo che avrebbe dovuto lambire le regioni del Nordest verrà forse dirottato ancor più ad est da un ulteriore accrescimento anticiclonico. Il perché? Perché probabilmente una piccola goccia fredda in isolamento sulla Penisola Iberica potrebbe enfatizzare un richiamo d’aria calda dal Sahara, che andrebbe così a fornire ulteriore potenziale al dominio altopressorio.
Per chi ama il caldo, sostenuto, ottime notizie. Ma anche per chi adora l’Estate e spera nel bel tempo per programmare in scioltezza le ferie. Ma se vogliamo considerare il bicchiere “mezzo vuoto”, non è che l’afa sia così gradita. Sarebbe senz’altro meglio se facesse caldo, questo sì, ma non con gli elevati tassi d’umidità che appesantiscono il nostro organismo e lo rendono sofferente. La traspirazione è ostacolata e così il caldo in eccesso viene smaltito con difficoltà. Tant’è, questo è quel che ci attende nei prossimi giorni.
Per domani, frattanto, c’è da attendersi qualche altro temporale sulle Alpi, le Prealpi, nell’Appennino emiliano, su quello toscano, e al Sud. Le regioni Meridionali vivranno una giornata tutt’altro che serena, specie per quel che concerne le zone interne. Vi saranno frequenti temporali e qualcuno potrebbe sconfinare facilmente verso le coste. Episodi instabili, più circoscritti, potrebbero coinvolgere anche le aree interne insulari e l’Appennino laziale.
Tra sabato e domenica si realizzerà un ulteriore incremento termico. Cosa ci attende? Temperature massime che in molte aree potranno raggiungere i 34/35 gradi. Dove? Nelle zone interne delle Centrali tirreniche, ma anche in Val Padana. E l’afa, sicuramente, farà percepire valori ben più elevati. Farà caldo anche nelle Isole e al Sud, leggermente meno sul versante adriatico centro settentrionale.
I temporali pomeridiani continueranno ad interessare le Alpi e qualcuno potrebbe riuscire a propagarsi, durante la sera, in qualche tratto della Val Padana. La cumulogenesi proseguirà anche sulla dorsale appenninica, ma gli episodi instabili risulteranno meno frequenti. Questo nel fine settimana, perché agli inizia della prossima, invece, si potrebbero avere più temporali sull’Appennino centro settentrionale e meno sulle Alpi.
Ma quel che è importante sottolineare è il probabile, ulteriore, rinforzo anticiclonico. Ondata di caldo destinata a proseguire ed anche se le temperature non dovrebbero subire sostanziali variazioni, in termini positivi ovviamente, sarà abbastanza per poter sperare in una prossima rinfrescata.