Chi parla di vulcani, non pensa subito al peso che essi hanno nel raffreddamento del clima globale. L’eruzione del Pinatubo ne fu capace nel 1991. In conseguenza di quell’esplosione le temperature calarono tra 1 e 2 gradi Fahrenheit, pari a circa 0,03 e 0,06 gradi Celsius nei due anni successivi.
Ora, uno studio recente ha osservato che le eruzioni vulcaniche a Nord dell’Equatore hanno un peso diverso sul clima del mondo rispetto alle eruzioni dei vulcani tropicali. Questa ricerca, finanziata dalla Nasa e dalla National Science Foundation, ha studiato l’eruzione del Mount Katmai, in Alaska, verificatasi il 6 giugno 1912. Essa provocò un raffreddamento dell’emisfero settentrionale durante l’estate, l’indebolimento del monsone asiatico, il riscaldamento dell’India, una diminuzione delle precipitazioni fino al Golfo Persico e il successivo raffreddamento invernale.
Ma come influenzano il clima i vulcani? Le loro eruzioni immettono tonnellate di gas come l’anidride solforosa, che si trasforma in aerosol di solfato, di polveri e altri materiali, che circolano nell’atmosfera anche per anni. Il principale effetto è quello della riduzione del calore solare che raggiunge il suolo.
Con la potenza di calcolo dei computers del Goddard Institute (GISS) della NASA di New York è stata studiata l’eruzione del 1912. Le simulazioni non hanno mostrato modifiche nella AO, la Oscillazione Artica, a seguito dell’esplosione del Mount Katmai. Ricordiamo che l’AO è un modello nel quale la pressione atmosferica alle latituduni polari e medie fluttua tra fasi negative e positive. La fase negativa porta pressioni più alte del solito sulle regioni polari e più basse a circa 45 ° di latitudine Nord, consentendo irruzioni fredde sul Midwest americano e sull’Europa occidentale. La fase positiva vede opposte condizioni, con perturbazioni che transitano alle alte latitudini.
Ebbene, nelle eruzioni di vulcani tropicali come il Pinatubo, gli aerosol si diffondono nell’atmosfera a livello globale e raffreddano le temperature nelle aree vicino ai Tropici, in modo da ridurre quella differenza tra Nord e Sud, che aiuta lo spostamento della AO. Così l’aria fredda resta confinata al Nord d’inverno. Invece, l’eruzione del Katmai provocò la diffusione degli aerosol solo alle latitudini settentrionali e così l’influenza sulla AO fu piccola.
Questi studi si ritiene che possano essere di aiuto nella previsione dei danni alle risorse naturali e all’uomo provocati dalle grandi eruzioni vulcaniche future. Prossimamente anche il MTG Climate darà luogo a simulazioni sugli effetti delle eruzioni vulcaniche sul clima mondiale. Seguitene i risultati sul portale MTG Climate.
Per approfondimenti:
https://www.giss.nasa.gov/research/news/20050811