In base ai dati forniti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, le temperature superficiali del Mediterraneo hanno subito un notevole ridimensionamento dopo la sfuriata d’aria artica giunta nello scorso fine settimana. La temperatura media superficiale dell’acqua dell’intero bacino del Mediterraneo, ad oggi (24 giugno), risulta essere di +22,28°C con differenze davvero notevoli tra i settori più orientali del Mare Nostrum, ove si superano i 28 gradi e le acque attorno al Golfo del Leone, ove si misurano valori attorno ai 16 gradi.
I frequenti scambi meridiani sono all’origine di questo scenario, con le ripetute ondate di caldo che nelle ultime settimane hanno investito il Mediterraneo Orientale, mentre la recente sfuriata artica ha avuto notevole importanza nel raffreddamento dei bacini attorno all’Italia, che soffrono le maggiori anomalie rispetto alla norma, come possiamo notare dalla mappa a corredo in basso: tutti i bacini risultano sottomedia di almeno 1 o 2 gradi, ad esclusione del Mar Ligure e dell’Alto Adriatico. Le acque costiere più fredde, rispetto alla norma, le possiamo riscontrare immediatamente a sud della Sardegna e della Sicilia.
Solo qualche giorno fa, il 21 giugno, le anomalie erano ancor più accentuate, ma riguardavano soprattutto i mari occidentali, molto meno i bacini dello Ionio e del Basso Adriatico che sono stati raffreddati dalla Tramontana sostenuta solo in questi ultimi giorni. In ogni caso, hanno subito una certa rinfrescata anche le acque del Mediterraneo Orientale.
In generale, nell’ultimo mese (periodo compreso fra il 16 maggio ed il 14 giugno) in media l’anomalia delle acque del bacino del Mediterraneo è stata pari a +0,941°C, mentre quella odierna è ben diversa, pari a -0,13°C, quindi nel complesso molto vicino alla norma. Osservando con attenzione il grafico e raffrontando l’andamento attuale con quello dei mesi di maggio e giugno del 2009, si evince come l’anomalia calda delle acque del Mediterraneo sia decisamente meno accentuata.