Da nord a sud i cieli peninsulari cambiano radicalmente, mostrando i diversi effetti dell’impianto sinottico sulla nostra nazione: si passa dai venti di foehn sulle regioni settentrionali sino alle attività temporalesche del sud Italia.
In particolare nella giornata di ieri, nelle zone pedemontane in primis, i venti caldi di foehn hanno permesso una vivace risalita termica, con bassi valori di umidità mentre sul versante estero, come è possibile notare anche oggi, vi è un discreto addossamento di nubi con fenomenologia sparsa e da crinale. Si osserva, come da manuale, il salto barico nell’ordine di 5-6hPa in pochi chilometri, fondamentale per innescare i venti tiepidi di favonio.
Scendendo verso sud notiamo come l’asse di saccatura, orientato da venti settentrionali in quota, abbia permesso l’attivazione di correnti di maestrale sul lato tirrenico che però, data la presenza di un blando sistema alto-pressorio ad ovest/sud-ovest, non attivano fenomenologia interessante, eccezion fatta per alcune nubi orografiche notabili al satellite, causate dall’azione decisa dei venti.
Il versante adriatico, i settori interni ed il centro-sud in generale, grazie alla pervicace presenza basso-pressoria ed all’orientamento marcatamente sud-orientale del sistema, godono di una maggiore instabilità e processi termo-convettivi, con temporali sparsi, qualche Cb cluster ed Ec cluster, in particolare presso le coste, dove il fattore marittimo permette una maggior energia da mettere in gioco.
L’aria è fredda in quota e viene accompagnata, gradualmente, da una flessione termica alla media-bassa troposfera, con valori termici ad 850hPa che si proporranno, nelle prossime ore, mediamente intorno a +1/+2°C a 1440m geopotenziale e picchi negativi inferiori sui settori centrali dell’Appennino.
Tutto ciò accadrà mentre il campo di alta pressione, precedentemente citato come “blando”, cederà terreno in favore del nocciolo freddo che, se oggi ha una disposizione orientaleggiante, tra stanotte/domani progredirà assumendo i connotati di una vaga azione retrograda che influenza anche i settori occidentali.
Anche se le mappe non prevedono fenomenologia interessante sulle regioni di ponente, porrei l’attenzione sulla possibilità di temporali anche in loco poiché l’azione dell’aria fredda genera contrasti non facilmente prevedibili e c’è sempre la possibilità che si instaurino “microscopici” ma interessanti azioni bariche sotto costa.
La quota neve potrà calare improvvisamente nelle zone appenniniche interessate da rovesci intensi, con possibili fenomeni di graupel/gragnola/fiocchi anche a quote basse (600-800m).
Successivamente il tempo rimarrà fresco con una tendenza all’instabilità in attesa, come abbiamo detto ieri, di una probabile rimonta calda acuta dovuta ad una serie di dinamiche che vedono interessare il vortice polare canadese, quello europeo e l’alta pressione azzorriana.
In questa enorme scacchiera gioca un ruolo fondamentale la bassa pressione che vaga nel medio Atlantico, accostabile per certi versi alla nefasta falla barica iberico-portoghese; molto probabilmente essa sarà la causa di una spinta sub-tropicale dai tratti decisi.