Un tornado simile per forza distruttiva a quelli che si presentano tutti gli anni nelle grandi pianure del Midwest americano, si è abbattutto il 29 agosto in Russia, nella parte nord-occidentale della regione della Baschiria (o Bashkortostan). Siamo nelle pianure steppiche poste tra il Volga e gli Urali, in zone, proprio come negli Stati Uniti, esposte sia alle fredde correnti artiche che alle risalite calde dal Medio Oriente e dove quindi il contrasto tra masse d’aria di origine differente può dar luogo all’esplosione di pericolose supercelle.
Il tornado, stimato come EF3 nella scala di valutazione Fujita (velocità del vento tra 254 e 332 km/h), ha preso forma a sud-est di Neftekamsk, dirigendosi prima verso Kariyevo, dove ha causato i danni più ingenti e poi, compiendo diverse decine di chilometri, arrivando fin su Janaul, dove ha perso forza. Al suo passaggio ha raso al suolo edifici ed abitazioni, ribaltato veicoli pesanti e ha lasciato dietro di sé 2 vittime e 76 feriti, di cui 3 gravi.
Non esiste in Russia, come del resto nemmeno in tutta Europa, un efficace strumento di prevenzione e allerta per i tornado, per cui la popolazione si è trovata impreparata all’arrivo della tempesta, chi ha potuto si è rifugiato nelle cantine, altri non ce l’hanno fanno fatta.
Il tornado della Baschiria è stato molto probabilmente il più violento che si sia abbattuto quest’anno sul suolo europeo. Eventi di questa intensità sono rari in Europa, ma in una zona o nell’altra si verificano quasi tutti gli anni e non sono impossibili nemmeno in Italia. Le conseguenze del loro passaggio possono essere davvero disastrose, soprattutto se gli edifici non sono costruiti in cemento armato o con strutture altrettanto solide, come si può vedere dal successivo video.