La rincorsa delle perturbazioni atlantiche verso l’Italia sta per concretizzarsi con notevole dinamismo, data la prevista imminente unione di un’area ciclonica britannica con quella posta sull’Iberia: quest’ultima sta già favorendo l’ingresso di varie perturbazioni verso il nostro Paese, dirette soprattutto sul Sud.
Focalizziamo con attenzione l’evoluzione prospettata dal modello GFS per venerdì, peraltro confermata da tutti gli altri modelli di previsione: un’incisiva onda ciclonica si andrà a sviluppare lungo i meridiani occidentali europei, in quanto un vortice dalle Canarie si andrà ad unire con il vasto sistema depressionario principale, il cui perno sarà prossimo alla Gran Bretagna. In virtù di questo scenario, osserviamo sulla mappa due profonde aree cicloniche al suolo ravvicinate tra il sud della Spagna e le Isole Baleari, entro le quali si svilupperà un’incisiva perturbazione accompagnata da correnti sud/occidentali, assai foriere di maltempo.
Aria calda risalirà così lungo il cavo orientale ascendente dell’onda di bassa pressione, andando ad investire, fra giovedì e venerdì, in particolare le regioni meridionali e la due Isole Maggiori. Le isoterme stimate dal modello GFS per la notte fra giovedì e venerdì mostrano valori fino a +12°C, ma la Sicilia nel corso di venerdì sarà persino raggiunta da isoterme uguali o superiori ai +15°C, a conferma di un’avvezione calda che potrebbe vedere i termometri raggiungere persino punte di 25 gradi, specie sulla città di Palermo che subisce l’effetto dello Scirocco “favonizzato”, ovvero in ricaduta dai rilievi alle spalle della città.
Ma ecco le precipitazioni stimate dal modello MTG-LAM, inizializzato sulla base dell’emissione GFS. L’orografia inciderà non poco di fronte al flusso così perturbato da sud/occidentale: le precipitazioni più copiose dovrebbero colpire così la Liguria, l’Alta Toscana e la fascia prealpina centro-orientale, con accumuli assai rilevanti. Da notare come, in questa fase, le nevicate cadranno solo sui rilievi a quote medio-alte tranne localmente il Piemonte, ma saranno apporti nevosi davvero significativi per le nostre montagne alpine.