Gli ultimi dati provenienti dalle acque del Pacifico tropicale, utilizzati nelle varie elaborazioni modellistiche a lungo termine, inducono a ritenere quasi certo un evento significativo di El Niño durante il prossimo autunno. Elaborazioni, è bene ricordarlo, che si avvalgono dei dati sensibili rilevati dalle boe meteorologiche oceaniche e dai vari sensori ospitati dai principali satelliti meteorologici presenti sull’orbita terrestre. Il risultato fornisce, a detta degli esperti, una tendenza molto chiara.
La probabilità che il fenomeno si verifichi prima di ottobre, ovvero durante il terzo trimestre di quest’anno, è pari a circa il 60%, quindi non ci sarebbe nulla di cui sorprendersi se il suo arrivo avvenisse ufficialmente nel mese di agosto o settembre.
Negli ultimi mesi c’è stato un aumento significativo nella temperatura delle acque superficiali del Pacifico, aumento che dovrebbe proseguire nei prossimi mesi e che dovrebbe raggiungere il suo picco alla fine dell’anno. Al momento l’aumento termico nella regione del Pacifico centrale è stato l’unico fattore rilevante; le condizioni atmosferiche (pressione a livello del mare, nuvolosità e venti alisei) sono rimaste neutre, ma si prevedono importanti cambiamenti molto presto.
Gli esperti, come detto più volte, ritengono che il prossimo El Nino possa raggiungere intensità moderata, se non addirittura forte. Ipotesi sostenuta dall’alto contenuto di calore sotto la superficie del mare (ben superiore alla media) che ha portato all’intensificazione dei venti da ovest all’inizio dell’anno. Da valutare, ora, l’eventuale risposta uguale e contraria che porterebbe all’inibizione dei venti occidentali nei prossimi mesi. Se così fosse l’intensità potrebbe risultare meno significativa del previsto. Nella migliore delle ipotesi El Niño potrebbe manifestarsi all’inizio del 2015 e durare almeno il primo trimestre, indebolendosi rapidamente verso una nuova fase neutra.