L’Emisfero Boreale (il nostro) sta vivendo un subbuglio climatico di rara entità che è misurato con strumenti di alta affidabilità. Le attuali proiezioni sembrano dare credito a quelle che indicavano un El Niño peggiore rispetto a quello del 1997-1998, fino ad ora considerato come uno dei più importanti mai osservati.
El Niño generalmente non preoccupa gli europei, al contrario nelle Americhe ed in Australia gli effetti sul clima sono marcati e sovente di ingente entità.
El Niño 2015 è ormai un mega El Niño, è El Niño Major, ed il mix di suoi effetti, assieme ad altre anomalie planetarie, rischiano di generare eventi atmosferici fuori dal comune anche in Europa.
Eppure in Europa, il centro di calcolo di Reading, tra i maggiori al Mondo, ritiene che dovremo stare tranquilli. In Europa avremo un mite Inverno, anche siccitoso nel Mediterraneo, con scarsissime probabilità che si realizzino ondate di freddo. Per comprenderci, avremo un Inverno ben più mite degli ultimi due, ma ben più asciutto.
Ma quella di Reading (ECMWF) appare una previsione sempre più isolata. Sempre più Centri Meteo nel Mondo diramano bollettini sul trend stagionale che fanno rabbrividire la pelle.
Il rischio si chiama episodi climatici estremi. In Atlantico del Nord, tra Europa e Nord America si è formata una gigantesca distesa di acque fredde. Un fenomeno mai misurato prima dagli strumenti. Per altro, lo studio (RAPID) approfondito della Corrente del Golfo che misura la velocità, afferma che la Corrente scorre meno velocemente rispetto alle previsioni dei modelli matematici.
Insomma, i suoi benefici sul clima invernali sarebbero decisamente più effimeri rispetto a decine di anni a questa parte. Tale circostanza vedrebbe anche una diminuzione di intensità delle tempeste dell’Atlantico, ed una maggiore egemonia degli anticicloni freddi dalla Russia verso l’Europa.
Per dirla in parole semplici, sempre più Centri Meteo nel Mondo indicano che in Europa potrebbe fare molto più freddo della media, con il rischio che si replichino periodi di gelo di lunga durata, e c’è chi fa paragoni con l’Inverno 1962/63, quando gelò il Tamigi a Londra.
E allora come mai fa così caldo a metà Novembre? La causa non è attribuibile al Global Warming, questo genera lentissimi (impercettibili in un anno) incrementi della temperatura, mentre quella che viviamo è una repentina variazione climatica che succede con le normali fluttuazioni del Clima che in questo caso è in gran parte causata dal fortissimo El Niño.
L’influenza di El Niño per l’Europa è stata sottovalutata da tutti di Centri Meteo, solo in queste settimane, sempre più diffusamente si leggono allerte per il prossimo Inverno, con il rischio di un Inverno anomalo nel nostro Emisfero, e al pari, di un’Estate per l’Emisfero Australe inconsueta.
In queste due stagioni si manifestano i maggiori eventi atmosferici dell’anno, con ondate di calore e ondate di freddo massicce. Il rischio è che gli eventi si estremizzino.
El Niño 1997-1998 causò un aumento temporaneo della temperatura dell’aria Terrestre di 1,5°C. Questo dà l’idea di quanto possa essere imponente questo fenomeno, ed è forse da attribuire a El Niño il Riscaldamento Globale che è stato misurato questi mesi, e che sta battendo tutti i precedenti record.
Ma allora, se El Niño riscalda la temperatura media del Pianeta come è possibile che si possa avere un Inverno freddo?
La risposta è riassumibile così: El Niño genera una serie di potenti anomalie climatiche che si tramutano in un eccesso dell’intensità dei fenomeni atmosferici. Perciò, in talune zone sarà possibile avere un Inverno bollente, in altre freddissimo, mentre nel sud Emisfero, in alcune zone si potrebbe avere un’Estate secca e caldissima, in altre zone insolitamente piovosa e fredda. Quindi con eccessi climatici sia da noi che nel sud del Pianeta.
I modelli matematici che prevedono il trend stagionale, già in condizioni normali, inquadrano con difficoltà i possibili scenari, ma con un El Niño così forte, con anomalie di freddo in Atlantico come quelle citate, c’è il rischio di vagare nel buio, e di sperare che il peggio del Clima estremo non spetti a noi.
Ma allora ha un senso parlare dell’Inverno? Certamente, perché le novità che affluiscono, seppur con ampi margini di errore, iniziano a delineare possibili scenari per i primi mesi della nuova stagione.
La prevenzione sul Clima che avremo nel futuro è la politica adottata da buona parte dei Governi del Pianeta, dove si stanno adottando misure per ridurre le emissioni di gas serra, in particolare dell’anidride carbonica.
Ma quali Paesi del Mondo sono pronti ad una stagione estrema? Durante l’Inverno 2012/13, un freddo di rilevanza storica interessò la parte orientale degli USA. Il moderno Stato americano uscì con le ossa rotte da quell’Inverno, con ingenti danni all’Economia.
In Paesi come l’Italia, dove il fabbisogno energetico viene soddisfatto da importazioni, un gelido Inverno come quello 1962/63 potrebbe causare problemi di approvvigionamento e danni anche al nostro PIL.
Le previsioni stagionali, sono utili se utilizzate per programmare, nonostante offrano incertissime proiezioni.