Si è molto detto nei mesi passati su quello che doveva essere il “Super Nino”, di entità paragonabile a quello del 1998, in grado di far passare nell’atmosfera tutta la quantità di calore che si era accumulata nelle profondità del Pacifico.
Tali previsioni erano di Febbraio – Marzo 2014, ma si è subito visto che qualcosa non tornava nel computo delle rilevazioni, in contrasto con quelle che erano le attese modellistiche.
Le temperature oceaniche, infatti, dopo un breve rialzo, sono rimaste stazionarie, poi tornate sui loro passi, poi stabili, ora tendono finalmente a risalire, ma anche le indicazioni modellistiche sono decisamente cambiate.
In questo caso si mostrano le previsioni del modello JAMSTEC nella grafica di Weatherbell: si nota subito che, nell’area centrale del Pacifico, la famosa zona “Nino 3.4” che è cruciale nello sviluppo del fenomeno, avremo, secondo i vari cluster, un Nino debole, mediamente di valore massimo 1.1, che è appena sopra la fase definita come “neutrale”.
Per il resto del 2015 le temperature oceaniche del Pacifico Equatoriale rimarranno debolmente positive, per poi dare origine ad un fenomeno di Nina nel 2016.
Per ora, dunque, probabile Nino, ma molto debole, inoltre sembra in conformazione Modoki, ovverosia con la zona orientale più calda di quella occidentale.
Un Nino simile si ebbe anche nel 2010, il che può dare anche indicazioni su come si possa evolvere la prossima stagione invernale, anche se il Nino rappresenta solo uno dei vari indici climatici che possono influenzare l’Inverno sulla nostra Penisola.
Il prossimo Nino, comunque, non sarà paragonabile a quello del 1998, che tanti sconvolgimenti climatici apportò al nostro Pianeta.