I principali modelli di previsione proposti dai maggiori centri di calcolo matematici a livello mondiale sembrano pian piano allinearsi verso un’evoluzione dettata dalle classiche tempistiche invernali. In questo percorso abbiamo scelto di analizzare il modello europeo per antonomasia, ECMWF, sena dubbio lineare nell’individuare una linea di tendenza generale alle fine del mese scorso.
Non ci dilungheremo eccessivamente in quanto riteniamo essenziale mostrarvi due mappe alquanto esplicative nella loro essenzialità. La prima è quella riferibile ai geopotenziali alla quota di riferimento di 500 hPa nonché alla pressione al livello del mare alle ore 00 del 10 dicembre 2005. Risultano evidenti almeno tre elementi fondamentali: l’alta pressione delle Azzorre in notevole spinta dinamica verso Nordest, una vasta depressione in quota incentrata proprio sulle nostre regioni ed infine un vortice depressionario assai freddo sulla Russia Europea (laddove fra l’altro ritroviamo l’alta pressione Continentale pronta a tendere la mano verso la corrispettiva oceanica).
Se proseguiamo l’analisi proponendo la carta dei venti sempre riferita alla stessa ora del 10 dicembre, possiamo, attraverso il flusso delle correnti alla quota di riferimento di 850 hPa, chiaramente individuare una disposizione delle stesse, in seno alle nostre regioni Centro Settentrionali, dai quadranti Nord orientali. Un flusso proveniente direttamente dalla porzione Russa laddove avevamo riscontrato il secondo vortice ciclonico a carattere freddo.