L’emissione odierna delle ore 00utc evidenzia nel medio termine una nuovo tentativo da parte dell’alta pressione delle Azzorre di espansione verso il Polo Nord con conseguente nuova possibile esposizione a correnti polari del continente europeo. Il tentativo sembra andare in porto solo marginalmente per quel che riguarda l’Italia. Vediamo quindi l’analisi a medio termine e poi la proiezione per il lungo termine
Analisi Medio termine 72-120 ore
La proiezione per la giornata di Domenica evidenzia un nuovo tentativo di espansione verso i paralleli dell’alta delle Azzorre con pressione al suolo di 1020hPa ad invadere le nazioni a nord delle Alpi e il centro sud. Le celle di alta pressione, una presente nel Mediterraneo Orientale e l’altra leggermente a nord delle Azzorre, saranno in contrapposizione a due figure di bassa pressione, una estremamente profonda e fredda presente sul nord della penisola scandinava accompagnata da bassi geopotenziali in quota e pressione al suolo di circa 990hPa, e una meno profonda presente sul nord Africa, creatasi dall’espansione verso ovest dell’alta delle Azzorre.
Proprio questa tendenza ha creato una frattura del getto polare con discesa di aria più fredda verso la penisola Iberica fino alle isole Canarie a ovest dell’Africa con conseguente richiamo di aria molto mite verso il nord Africa e il Mediterraneo centrale.
Nella giornata di Lunedì, complice un profondo vortice a ovest della Groenlandia si avrà un’espansione dell’alta pressione oceanica verso nord fino alle zone polari e con i massimi posti sulla Gran Bretagna. Tale impianto barico causerà un blocco delle perturbazioni provenienti dall’oceano Atlantico. La configurazione consentirà alla corrente a getto polare di dirigersi verso il centro Europa con discesa di correnti fredde ad invadere il nostro continente. Al suolo oltralpe si avrà una pressione relativamente elevata (1020 hPa), mentre viene evidenziata una temporanea figura di bassa pressione tra il Mar Ligure e il Golfo del Leone.
Martedì il modello evidenzia la rottura del blocco anticiclonico e l’espansione verso est dell’alta oceanica con aumento di pressione al suolo su quasi tutta la penisola (1020hPa) e la discesa fredda che dovrebbe invadere veemente i Balcani. L’aria fredda dovrebbe invadere in maniera marginale le regioni adriatiche ed il Sud Italia. Le Alpi sembrano proteggere gran parte del centro-nord dalle forti correnti di origine Polare.
Analisi lungo termine 144-240 ore
Mercoledì appare un dominio anticiclonico sull’Europa mediterranea e due figure di bassa pressione, una in pieno Atlantico a sud dell’Islanda e un’altra sempre presente tra la penisola scandinava e la Russia. Una figura di alta pressione abbastanza solida, con geopotenziali solidi anche in quota sull’Europa occidentale sembra poter garantire condizioni di tempo stabile anche sull’Italia.
Nel proseguo il modello delinea un forte rinforzo delle correnti in Atlantico grazie al rinvigorimento in area nord atlantica del vortice polare. L’azione di queste depressioni dovrebbe portare ad una fase di zonalità atlantica con correnti occidentali in direzione dell’Europa e con una nuova flessione del campo barico sull’Atlantico occidentale, con depressione molto intensa in avvicinamento verso la Gran Bretagna e rimonta dell’alta pressione oceanica, con contributo nordafricano, verso il Mediterraneo centrale.
La tendenza delineata sembra poter portare ad una fase mite a partire da inizio dicembre, preludio forse ad un nuovo peggioramento occidentale sull’Italia. Ma vista la distanza temporale della proiezione e la scarsa concordanza tra i vari modelli meteorologici, sarà bene verificare nei prossimi giorni se tale previsione long-range verrà confermata.